indicativo

agg. e sm. [sec. XIV; dal latino tardo indicatīvus].

1) Agg., che serve a indicare, che ha lo scopo di indicare: segnale indicativo; qualche cenno indicativo sui programmi da svolgere. In particolare, che rappresenta un indizio significativo di qualche cosa, che è sintomatico: un fatto indicativo; sono solo cifre, ma molto indicative. In grammatica, aggettivo indicativo; modo indicativo (o indicativo, sm.), modo finito del sistema verbale. § Il modo indicativo esprime fondamentalmente uno stato o un'azione oggettivamente reali o come tali considerati; per questo il suo uso è normale nel periodo ipotetico della realtà. Con maggiore rigore logico il latino usa questo modo in casi in cui l'italiano preferisce la forma condizionale (falso condizionale). A un congiuntivo italiano corrisponde l'indicativo in latino con pronomi e avverbi raddoppiati o composti con -cumque e con le particelle disgiuntive sive... sive, seu... seu. Anche tra le lingue moderne ci sono divergenze nell'uso dell'indicativo e del congiuntivo: così si usa l'indicativo in luogo del congiuntivo italiano in francese dopo si (se), in tedesco nelle proposizioni concessive e nelle interrogative indirette.

2) Sm., nella numerazione telefonica, insieme di cifre che permettono l'instradamento delle comunicazioni verso le centrali o i distretti telefonici a cui fanno capo gli apparecchi chiamati. Nell'ambito delle reti urbane l'indicativo è costituito dalle prime cifre del numero (in alcuni sistemi, da due o tre lettere, cui si fa seguire il resto della numerazione); per comunicazioni in teleselezione nazionale è costituito da una o più cifre (al massimo tre), caratteristiche del distretto, precedute dalla cifra 0, che vengono selezionate prima del numero urbano; nella teleselezione internazionale, da non più di tre cifre che individuano la nazione, precedute da due 0.Dopo la riforma del sistema di numerazione, l'indicativo di distretto, preceduto dalla cifra 0, deve essere inviato obbligatoriamente anche per le conversazioni urbane.