chi (pronome)
Indicepron. inv. [sec. XII; latino qui (pron. relat. e indefinito) e quis (interr., escl. e indef.)].
1) Pron. relat. m. e f. sing. con valore dimostrativo-relativo nel senso di “colui il quale, colei la quale”; fa parte quindi di due proposizioni distinte e può essere soggetto o compl. oggetto di entrambe: chi era al corrente dell'accaduto non volle parlare; non frequentare chi non conosci; più spesso ha valore diverso nelle due proposizioni ed equivale a un dimostrativo in funzione di compl. nella reggente e a un relat. in funzione di soggetto nella subordinata: guarda chi viene, vado con chi mi piace, è inutile parlare a chi non vuol sentire, cioè guarda colui il quale viene, vado con colui il quale mi piace, è inutile parlare a colui il quale non vuol sentire; nell'uso ant. o familiare le funzioni possono essere rovesciate, e chi può equivalere a un dimostrativo con valore di soggetto e a un relativo con valore di compl.: “Amico è con chi puoi stare in silenzio” (Sbarbaro), cioè “colui con il quale”. In particolari loc.: chi di dovere, colui al quale compete una certa questione; chi per esso, colui che fa le veci di qualcuno. Ant. usato anche con valore di pl.: “Condannarono... chi furono caporali... a rompere il popolo di Pisa” (G. Villani). Ant. e lett. come relat. indiretto preceduto da preposizione, nel senso di “cui”: “pur ritorni a colei da chi fuggisti” (Tasso).
2) Pron. relat. indef. m. e f. sing., uno che, qualcuno che: c'è chi ride; non vedo chi possa farlo; chiunque, ognuno che: dillo a chi vuoi; si salvi chi può; in quest'ultimo senso anche nelle loc. composte chi(si) sia,chi si fosse,chi che sia (vedi chicchessia). Con valore ipotetico (spesso in frasi incidentali) nel senso di “se uno, se qualcuno”: chi volesse, potrebbe andare; “[il pensiero] più alle divine qualità s'accosta, chi ben guarda, che alle umane” (Bembo).
3) Pron. indef., usato quasi solo in frasi correlative: chi... chi, cioè l'uno... l'altro, alcuni... altri: chi rideva, chi scherzava, chi cantava; chi dice una cosa, chi un'altra. Ant. nel senso di qualcuno.
4) Pron. interr. ed escl. m. e f. in funzione di soggetto, predicato e compl., con il senso di “quale persona, quali persone”, riferito sia alla identità, sia alla qualità e allo stato della persona: chi è?, chi ha suonato?, chi è il colpevole?, chi si crede di essere?; non so di chi parli; non capisco a chi vuoi riferirti; chi poteva immaginarlo!; a chi ti sei affidato! Il verbo va in genere al sing. anche quando il pron. ha valore di pl.: sento delle voci, chi arriva?, va però al pl. quando il pron. è predicato di un soggetto pl.: chi sono i nuovi arrivati?; chiese chi fossero. In loc. particolari: chi può dirlo?, per esprimere incertezza o sfiducia; chi te lo dice?, per esprimere incredulità e diffidenza; chi sa?, vedi chissà; non so chi, persona sconosciuta o che non si vuol nominare; guarda chi si vede!, per indicare persona che non si vede da molto tempo; a chi lo dici!, per sottolineare che si è già avuta esperienza diretta di quanto ci viene riferito (in genere cose spiacevoli); spesso rafforzato da mai, diavolo, e simili: chi mai sarà?; “chi diavolo ti va contando favole?” (Foscolo).