iconostasi o iconòstasi

sf. [sec. XIX; dal greco eikṓn-ónos, immagine, icona e stásis, luogo, posizione]. Struttura divisoria, detta anche pergula, che nelle basiliche cristiane primitive era posta tra la zona delle navate, riservata ai fedeli, e quella del presbiterio, riservata al clero officiante; era costituita per lo più da un diaframma di colonnine sorreggenti un architrave e unite in basso da plutei o transenne variamente decorati. In Occidente l'iconostasi fu usata particolarmente in epoca paleocristiana e altomedievale, più raramente in periodo romanico (iconostasi nella chiesa di S. Pietro ad Alba Fucente), eccezionalmente alle soglie del Quattrocento (iconostasi di Iacobello e Pier Paolo Dalle Masegne in S. Marco a Venezia), prima di essere sostituita dalla balaustra; continuò invece a essere elemento di spicco nell'architettura bizantina e di tutta l'area ortodossa, riccamente decorata e adorna di stoffe e icone.

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