gramigna

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Lessico

sf. [sec. XIII; dall'agg. lat. graminĕus, di erba, erboso].

1) Nome comune a varie specie di piante della famiglia Graminacee, in particolare di quelle appartenenti ai generi Cynodon e Agropyrum.

2) Per estensione, decotto fatto con tale erba.

3) Fig., costume, idea, vizio pericoloso che si diffonde con rapidità; in particolare loc.: essere come la gramigna, difficile da estirpare; crescere come la gramigna, diffondersi rapidamente; terreno su cui non spunta neppure la gramigna, dicesi di terreno infruttuoso.

Botanica

La gramigna propriamente detta (Cynodon dactylon), nota anche con il nome di capriola, è un'erbacea perenne diffusa in tutte le regioni temperate e tropicali e sovente assai infestante per gli stoloni sotterranei fragili, molto resistenti alle mutilazioni e alla siccità, capaci di rigenerare la pianta da un breve frammento. Ha culmi sdraiato-ascendenti, con foglie lineari nastriformi, che si sviluppano da un rizoma lungo, ramoso, strisciante; i fiori, graminoidi, formano spighette biseriate riunite in lunghe spighe lineari. Altra specie di gramigna è l'Agropyrum repens, detto anche dente canino e falsa gramigna, frequente nei luoghi erbosi d'Europa, Asia centrosettentrionale., Asia settentrionale e America Settentrionale. Ha portamento cespitoso, con un rizoma strisciante dal quale si ergono scapi eretti e ginocchiati, con foglie lineari glauchescenti; i fiori, graminoidi, formano spighe a rachide rigida, con spighette spaziate. I rizomi di entrambe queste gramigne servono in erboristeria per fare decotti rinfrescanti, diuretici e anticatarrali. In varie regioni anche altre graminacee dei generi Poa, Agrostis, Trisetum, ecc., sono chiamate con lo stesso nome.

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