gibbo
sm. [sec. XIII; dal latino gibbus, gobba, protuberanza]. Deformazione ad angolo più o meno ottuso, a convessità posteriore, di un tratto della colonna vertebrale, nel linguaggio corrente detta gobba. È dovuta a distruzione di corpi delle vertebre, provocata da vari processi spondilitici, dei quali il più frequente è la spondilite tubercolare, da rachitismo, da cadute dall'alto, da gravi traumi diretti contro il rachide, da ferite da arma da fuoco. La comparsa del gibbo, più o meno tardiva in rapporto all'agente eziologico, determina sopra e sotto la zona lesa curve secondarie di compenso e deformazioni più o meno accentuate del torace e del bacino, con dislocazione dei visceri. A volte il gibbo si forma per una sporgenza posteriore delle coste, quando una scoliosi dorsale si associa a rotazione delle vertebre. Se un gibbo dorsale è molto pronunciato si può formare un'altra prominenza toracica anteriormente in regione xifoidea. Le conseguenze delle deformazioni ossee suddette sono varie: quando è interessato il rachide dorsale si verifica di solito una dislocazione e anche una certa compressione dei polmoni e del cuore e di conseguenza estrema facilità alle malattie dell'apparato respiratorio; se è interessato il rachide lombare sono i visceri addominali a soffrirne; in ogni caso si possono verificare compressioni di radici nervose, motrici e sensitive, da parte delle vertebre deformate con sindromi, rispettivamente, paretiche o nevritiche.