vèrtebra
sf. [sec. XVII; dal latino vertĕbra, propr., giuntura, da vertĕre, volgere]. In anatomia, ciascuno degli elementi ossei che, tra di loro articolati, costituiscono nel loro insieme il rachide o colonna vertebrale. Nell'uomo le vertebre sono 33-34, suddivise secondo la regione che occupano in 7 cervicali, 12 dorsali, 5 lombari, 5 sacrali e 4 o 5 coccigee: le prime 24, sia pur limitatamente mobili le une rispetto alle altre, sono dette vertebre vere, quelle degli ultimi due tratti del rachide sono saldate fra loro e costituiscono due distinte ossa, il sacro e il coccige; per questo tali vertebre sono dette false o spurie. Esse risultano formate da un corpo, consistente in una massa compatta e cilindrica situata anteriormente e da lamine ossee che saldandosi costituiscono l'arco vertebrale e delimitano l'omonimo foro, da due apofisi laterali o trasverse e da una posteriore o spinosa, nonché da quattro processi articolari, due superiori e due inferiori. Differenze particolari presentano le due prime vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo). Le vertebre vere sono tra loro collegate da legamenti che, consentendo una certa mobilità, rendono possibili i movimenti del rachide.