arco (anatomia)
formazione anatomica disposta ad arco. Nell'uomo, fra gli archi più importanti vanno ricordati l'arcoo arcata costale, che corrisponde all'inserzione delle cartilagini delle ultime coste sullo sterno; l'arco o arcata mandibolare e mascellare, cioè la parte ricurva delle ossa omonime; l'arco neurale, che è la parte posteriore della vertebra che circonda a semicerchio il foro vertebrale e sorregge le apofisi trasverse e spinose. In embriologia umana, gli archi branchiali sono incisioni che compaiono nei primi stadi di sviluppo del feto, all'altezza del collo; hanno aspetto simile a branchie di pesce e sono destinate a scomparire in un successivo tempo, formando la mandibola, l'osso ioide, le cartilagini tiroidee, le paratiroidi e il timo. Gli archi branchiali sono presenti in tutti i Vertebrati in uno stadio embrionale precoce. Nella maggior parte dei Pesci, il secondo arco branchiale è chiamato arco ioideo: è posto dietro la prima fessura branchiale (o spiracolo) ed è specializzato al sostegno delle mascelle. In anatomia comparata, gli archi aortici si formano in sei coppie in uno stadio embrionale precoce in tutti i Vertebrati e decorrono tra gli archi branchiali: sono formati da una serie di capillari (originatisi da un'aorta ventrale che raccoglie il sangue proveniente dal cuore) che si dirigono dorsalmente su ciascun lato della faringe tra le fessure branchiali, dove avviene l'ossigenazione del sangue. Questi capillari confluiscono dorsalmente in altri vasi arteriosi che trasportano il sangue ai vari tessuti del tronco e della testa. Nei Vertebrati a respirazione branchiale, gli archi aortici si suddividono in un'arteria branchiale e una epibranchiale. Nei Vertebrati a respirazione polmonare alcuni archi aortici regrediscono, altri permangono per formare nell'adulto il primo tratto dei grandi tronchi arteriosi che si staccano dal cuore. Le modificazioni degli archi aortici nel passaggio dallo stadio embrionale alle forme adulte, nelle varie classi dei Vertebrati, possono essere così schematizzate: la prima coppia di archi aortici nei Pesci Condritti scompare nel tratto branchiale e dal tratto epibranchiale si origina la carotide; negli altri Vertebrati scompare. La seconda coppia regredisce nei Pesci Osteitti, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. La terza coppia dà origine alle carotidi negli Anfibi, Rettili, Uccelli, Mammiferi. La quarta coppia dà origine all'aorta propriamente detta. Negli Anfibi e nei Rettili l'aorta si forma dalla confluenza dei due archi, negli Uccelli dall'arco destro (dal sinistro si forma la succlavia), nei Mammiferi dall'arco sinistro (la succlavia si forma dal destro). La quinta coppia scompare negli Anfibi Anuri, nei Rettili, Uccelli, Mammiferi; persiste in alcuni Anfibi Urodeli. La sesta coppia dà origine alle arterie polmonari; in alcuni Urodeli rimane un tratto epibranchiale, da cui deriva il dotto di Botallo . In anatomia viene definito arco riflesso il tipo più semplice di funzione nervosa. Un riflesso rappresenta una risposta innata e automatica a un determinato stimolo che si attua senza il coinvolgimento dei centri nervosi superiori del cervello. Per esempio quando tocchiamo un oggetto che scotta, automaticamente ritraiamo la mano: questo avviene perché i recettori presenti nella cute vengono stimolati e provocano l'insorgenza di impulsi nervosi nei neuroni afferenti. Questi neuroni fanno parte di un nervo spinale e prolungandosi all'interno del midollo spinale, entrano in contatto con alcuni interneuroni. Questi ultimi trasmettono l'impulso a neuroni efferenti che partono dal midollo e inviano l'impulso a un gruppo di muscoli estensori della mano che si contraggono.