Lessico

sm. [sec. XIII; latino gallus].

1) Nome comune del maschio dei polli domestici e delle 4 specie di Uccelli Galliformi del genere Gallus. In loc. con riferimento per lo più al suo istinto battagliero e al suo canto caratteristico: al canto del gallo, prima di giorno, all'alba, nelle primissime ore del mattino; vispo come un gallo, di persona vivace e ardita, specialmente con le donne; fare il gallo, imbaldanzirsi; fare il bello con le donne. Fig., l'uomo considerato dal punto di vista delle sue qualità virili e della sua intraprendenza con le donne: “Tu la finirai male se vai con quel gallo lì!” (Deledda); essere il gallo della Checca, essere ben accetto alle donne.

2) Nel pugilato, in vari tipi di lotta e nel sollevamento pesi, una delle categorie di peso degli atleti. Nel pugilato i pesi gallo , per i professionisti, vanno da 50,802 a 53,523 kg; nella lotta da 52 a 57 kg.

Zoologia

Tutti i galli hanno comuni caratteristiche: cresta carnosa sul capo, due bargigli posti al di sotto delle orecchie, due altri ai lati del becco, lunghe e sottili penne lanceolate sul collo, copritrici della coda e caudali assai sviluppate. Il gallo bankiva (Gallus gallus), o gallo selvatico della giungla, considerato come il principale progenitore dei polli domestici, è presente nelle foreste e nelle zone cespugliose di un'ampia porzione del continente asiatico, dall'India centrale e nordorientale sino a Sumatra, Celebes, Timor, Filippine. Nei maschi prevalgono lucenti tonalità rosse, arancioni e gialle, soprattutto nelle lunghe copritrici della coda; brune e verdi scure sono, invece, le copritrici delle ali, mentre le timoniere, falcate, sono nere lucide. Le zampe sono nere, il becco marrone, l'occhio rosso. Nelle femmine i colori sono assai meno vivaci. Il gallo bankiva vive in ambienti boscosi, spostandosi fra quelli con vegetazione più fitta, in cui trascorre la stagione delle piogge, e quelli con vegetazione più rada, in cui trascorre la stagione secca. Forma gruppi di alcune decine di individui nei quali coesistono maschi e femmine ed eventualmente giovani. I gruppi mostrano maggiore attività nelle ore dopo l'alba e prima del tramonto, durante le quali razzolano nel terreno in cerca di semi, insetti, frutti, germogli, ecc. Insidiati da predatori terrestri, cercano scampo sui rami bassi degli alberi, sui quali trascorrono anche le ore notturne. In primavera i maschi diventano territoriali, si separano, ciascuno in compagnia di 3-5 femmine, e con il loro verso squillante mettono in guardia i maschi dei territori confinanti. Gli invasori vengono combattuti con decisione: i galli si fronteggiano con il capo proteso e le piume del collo arruffate e balzano uno contro l'altro cercando di colpirsi con gli speroni. La lotta serve ai contendenti per valutare le forze reciproche e come regola l'intruso cede il campo al padrone di casa. Il corteggiamento del gallo bankiva consiste di una sorta di danza circolare intorno alla femmina, con l'ala interna spiegata che a tratti, strisciata per terra e pestata dal piede, produce un caratteristico fruscio. La femmina depone fino a 10 uova in una depressione del terreno grossolanamente foderata di materiale vegetale. Dopo la deposizione di ciascun uovo, essa si allontana dal nido vociando clamorosamente, come la gallina domestica (che però incomincia a schiamazzare sull'uovo); questa è una manovra di diversione che indurrebbe un eventuale predatore in agguato a seguire la femmina lontano dal nido. Appena nati, i pulcini del gallo bankiva sono capaci di camminare, correre e beccare. La chioccia li richiama presso di sé con un verso particolare e, razzolando sul terreno, li invita a beccare i grani. La chioccia, inoltre, è molto selettiva nei confronti dei pulcini: quelli che non presentano lo schema di colorazione del capo e del dorso tipici della specie vengono beccati e perfino uccisi. Nella prima settimana di vita, un verso di allarme della chioccia fa correre i pulcini al riparo di un folto cespuglio dove, avendo un piumaggio piuttosto criptico, sono poco visibili; se compare un predatore di piccole dimensioni, la chioccia lo attacca coraggiosamente a colpi di becco, di zampe e di ali. Dopo questo periodo, lo sviluppo delle penne remiganti dei pulcini è tale da sostenerli in volo sino ai rami più bassi degli alberi. Le altre tre specie di gallo sono il gallo di Sonnerat (Gallus sonnerati), proprio dell'India centrale, meridionale e occidentale; il gallo di Giava (Gallus varius), con cresta di un singolare colore tra verde e viola; il gallo di Lafayette (Gallus lafayettii), proprio di Ceylon, con cresta dorata a margini rossi.

Galli da combattimento: generalità

Da una selezione effettuata dall'uomo sul gallo bankiva derivano i galli da combattimento, caratterizzati da livelli di aggressività molto elevati che in natura sarebbero svantaggiosi. In situazioni naturali, infatti, dopo un periodo di lotta, l'animale che appare più debole generalmente si ritira dalla competizione, con il vantaggio che, seppure non riesce a conquistare la risorsa per la quale si è cimentato nella lotta, salva comunque la vita e conserva qualche possibilità di riprodursi. L'elevata aggressività dei galli da combattimento, invece, oltre a condurre spesso uno dei contendenti alla morte e a danneggiare gravemente il vincitore, talvolta preclude le possibilità di riproduzione del vincente, dato che anche le femmine di questa razza sono molto aggressive e combattive e accettano il maschio con difficoltà.

Galli da combattimento: le lotte

Spettacolo consistente nella lotta tra due galli appositamente addestrati. Già apprezzato nell'antichità da Cinesi, Greci e Romani e ancora ampiamente diffuso in epoca medievale, è popolare nell'America Latina, nelle Filippine, nella Spagna meridionale e nella Francia settentrionale. I galli recano per l'occasione punte di acciaio agli speroni e spesso lottano fino alla morte di uno dei due contendenti. Tra gli spettatori vigono scommesse.

Simbologia

Il gallo è considerato animale sacro nella religione greca (in relazione con Asclepio) e soprattutto in quella dell'Iran antico: nella religione di Zarathustra infatti il gallo con il suo canto all'alba incita gli uomini ad alzarsi e a recitare le preghiere del mattino per vincere le potenze del male. Questo valore apotropaico si ritrova poi anche nel giudaismo (Talmūd) e nella religione cristiana (per esempio in Prudenzio, per il quale gli spiriti della notte vengono messi in fuga dal canto del gallo); collegata al gallo è anche una serie di credenze opposte, per cui esso è in relazione con il mondo infernale: nel Talmūd c'è l'immagine di demoni con piedi a zampa di gallo; nel folclore moderno dell'Europa centrale il gallo veniva usato come offerta sacrificale al diavolo.

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