forcèlla
Indicesf. [sec. XIII; latino furcilla, dim. di furca].
1) Nome dato genericamente a vari oggetti che presentano una biforcazione. In particolare: A) organo meccanico la cui forma ricorda approssimativamente quella di una forca a due punte. Ciascuna parte della forcella è spesso forata per permettere il passaggio di un perno che realizza il collegamento tra la forcella stessa e un altro organo meccanico, per esempio una ruota. B) Nelle biciclette e nei motocicli, supporto a due rebbi della ruota anteriore, mobile solidalmente con il manubrio entro il cannotto di sterzo a esso coassiale. C) Nelle imbarcazioni a remi, scalmo metallico biforcuto sul quale fa leva il remo. D) Forcella telefonica, supporto a molla sul quale viene appoggiato il microtelefono di un apparecchio telefonico in posizione di riposo. E) Punto in cui il ramo di un albero si biforca. F) Palo, biforcuto in alto, usato per sostenere piante come la vite o per reggere la corda su cui si stendono i panni.
2) Forcina per capelli.
3) Fenditura stretta e alta nel crinale di una catena montuosa.
4) In anatomia, sinonimo di forchetta.
5) In musica, segno grafico formato da due segmenti che convergono, a destra o a sinistra, ad angolo acuto, usato quale prescrizione dinamica per indicare il crescendo (<) o il diminuendo (>) nell'esecuzione di un passo musicale.
6) Asta di legno munita, all'estremità superiore, di una forchetta metallica e all'estremità inferiore di un puntale di ferro. In uso dal sec. XV fino a buona parte del XVII, serviva a reggere l'archibugio o il moschetto durante il puntamento e lo sparo. Rovesciata, con la biforcazione contro il terreno, fu anche usata contro le cariche di cavalleria.
7) In artiglieria, coppia di traiettorie tra i cui punti di arrivo si trova il bersaglio. La distanza fra questi due punti si dice apertura di forcella. Nella fase di aggiustamento del tiro, si dice di aver fatto forcella quando con due alzi differenti si ottengono due colpi a cavallo del bersaglio. La forcella è detta semplice quando ottenuta con un colpo per ciascuno dei due alzi, confermata se i colpi sparati con ciascun alzo sono stati due o più. Ottenuta la forcella, si prosegue l'aggiustamento per successivi dimezzamenti fino a ottenere quello desiderato.