flebotrombòsi
sf. [flebo-+trombosi]. Termine che indica la presenza di un trombo nel lume di una vena senza processo infiammatorio del vaso. In seconda istanza la trombosi provoca lesioni infiammatorie a carico della parete venosa e si avrà la tromboflebite. Le cause della flebotrombosi sono: neoplasie, gravidanza, insufficienza cardiaca, lo stato post-operatorio, la prolungata immobilizzazione a letto. Le localizzazioni più frequenti sono: agli arti inferiori, alla pelvi, al cranio, e ai seni durali. Abbastanza frequentemente la prima manifestazione sintomatologica è lo sviluppo di un episodio embolico, alla cui prevenzione è principalmente orientata la terapia che si avvale soprattutto dell'uso degli anticoagulanti (eparina e successivamente dicumarolici). Quando la malattia si manifesta a livello degli arti può essere necessaria, oltre alla terapia anticoagulante, anche una terapia elastocompressiva che consenta un normale flusso del sangue dalla periferia verso il centro malgrado l'ostruzione. L'obiettivo è la prevenzione dell'edema e della conseguente fibrosi dei tessuti, che ha impatto negativo sulla funzionalità dell'arto.