esantèma
sm. (pl. -i) [sec. XVIII; dal greco exánthēma, efflorescenza]. Manifestazione dermatitica caratteristica di alcune malattie infettive, dette appunto esantematiche, quali la varicella, il morbillo, la scarlattina, ecc. È caratterizzato da arrossamento non uniforme cutaneo più o meno generalizzato non associato a papule o vescicole. L'esantema critico (o exanthema subitum o roseola infantum o sesta malattia) è una malattia infettiva che colpisce i lattanti nel 2°-3° semestre di vita; dopo un periodo di incubazione di 9 giorni, insorge acutamente con febbre alta (fino a 40 °C), che dopo tre giorni scompare per crisi; l'esantema, di aspetto morbilliforme, si manifesta quando cessa la febbre (donde il nome di esantema critico) e dura 1-2 giorni; si ha neutropenia assoluta e linfocitosi relativa elevata. Esantema da siero, eruzione dermatitica, preceduta da prurito, che può manifestarsi a seguito di somministrazione parenterale di siero terapeutico. Esantema vaccinico polimorfo, eruzione dermatitica simile a quella del morbillo, che può instaurarsi l'8° giorno dopo una vaccinazione. § In veterinaria, esantema coitale del cavallo, malattia sostenuta da un virus erpetico che provoca lesioni a livello della mucosa vulvare e della mucosa del pene. Le lesioni sono di tipo vescicolare pustoloso, che, se non sono complicate da germi, vanno regredendo fino a guarigione completa.