acne
sf. [sec. XIX; dal greco tardo aknḗ, eruzione cutanea, per trascrizione errata di akmḗ, punta]. Tipo di dermatosi caratterizzata dalla formazione di pustole a carico di un follicolo pilosebaceo, sulla cui estremità affiora pus misto a sebo. Se ne distinguono diverse varietà: acne atrofica, in cui, alla scomparsa delle pustole, si forma una punteggiatura di piccole cicatrici; acne cheloidea o di Kaposi, che colpisce la nuca con papule che, trasformandosi in noduli, tendono a confluire, formando un cordone duro; acne comedonica, caratterizzata soprattutto da comedoni al viso; acne necrotica, caratterizzata da pustole necrotizzanti, che lasciano cicatrici irregolari; acne rosacea, dermatosi a carattere permanente, prevalentemente femminile, caratterizzata da pustole e teleangectasie. La forma più frequente è l'acne volgare o giovanile, che colpisce prevalentemente l'80 % della popolazione in età giovanile, con picchi di incidenza tra i 16 e i 20 anni nell'uomo e tra i 14 e i 18 anni nella donna, con localizzazione soprattutto al viso e al torace. La sua origine è dovuta a un complesso di diverse cause, tra le quali predominano l'aumentata produzione di sebo e di cellule cornee a livello del follicolo pilo-sebaceo, l'azione degli ormoni sessuali e il fattore infettivo. Alcuni microrganismi presenti sulla cute (soprattutto il Corynebacterium acnes e il Propyonibacterium Acnes) che liberano infatti acidi grassi fortemente irritanti per il derma, provocando diversi tipi di lesioni (comedoni, pustole, piccoli ascessi). Si hanno anche un'acne professionale, caratterizzata da papule e pustole bruno-rossastre, tipica di chi è a contatto con idrocarburi pesanti, e un'acne bromica, sintomo di bromismo. La terapia delle varie forme di acne è complessa, sia a causa dell'andamento cronico della malattia, sia per le implicazioni psicologiche che essa comporta, da non sottovalutare specialmente nei pazienti molto giovani. Essa è tuttavia basata essenzialmente sull'uso di sostanze, somministrate per via locale o per via orale, riducenti la produzione di cellule cornee ad azione sebonormalizzante e antinfettiva. Nelle forme gravi e/o resistenti ad altre terapie ci si può avvalere dell'isotretinoina (acido 13-cis-retinoico). È questo un derivato sintetico della vitamina A di recente formulazione, in grado di influenzare la proliferazione e la differenziazione delle cellule cornee, di ridurre in modo rapido e durevole le dimensioni e la produzione di sebo delle ghiandole sebacee, nonché di inibire la moltiplicazione del microrganismo Propyonibacterium acnes e la sua abilità a generare fenomeni infiammatori. I principali effetti indesiderati che può comportare sono la secchezza della cute e, soprattutto, delle labbra, l'irritazione nasale, lacrimazione e fotosensibilità. La gravidanza costituisce una controindicazione al suo impiego per l'effetto teratogeno che comporta. Nelle donne fertili è pertanto opportuno associare l'isotretinoina comtemporaneamente a un'adeguata contraccezione. Altri preparati da assumere per bocca sono gli antibiotici quali le tetracicline e i macrolidi. La loro azione antibatterica contrasta infatti i microrganismi implicati nell'acne. Tra i trattamenti locali, formulati in creme, lozioni e gel, vi sono la tretinoina e l'isotretinoina (retinoidi) e l'acido azelaico. La loro azione esfoliante permette di sciogliere e di eliminare il comedone, cioè il punto nero che occlude il follicolo. Ad essi si possono aggiungere gli antibiotici topici, quali il benzoil-perossido, la tetraciclina, l'eritromicina, la clindamicina. La pillola anticoncezionale può avere un effetto positivo sull'acne, in quanto diminuisce la quantità di androgeni e regola eventuali squilibri ormonali. Tutti questi principi attivi si possono utilizzare da soli o in combinazione tra loro, a discrezione del dermatologo. Per eliminare le antiestetiche cicatrici che il disturbo può dare, si può inoltre ricorrere al peeling a dermoabrasione o al laser resurfacing. Una corretta igiene giornaliera è comunque importante per combattere l'acne. I dermatologi raccomandano infatti di lavare il viso con acqua e con un sapone leggero ad azione antisettica. Dagli studi eseguiti su pazienti con acne emerge che la dieta non ha nessun effetto sull'andamento del disturbo. Esistono tuttavia cibi ricchi di istamina, come i salumi e il cioccolato, che provocano uno stato di reattività della pelle.