encefalite
sf. [sec. XIX; da encefalo+ -ite]. Malattia infiammatoria a carico del tessuto nervoso del cervello (o encefalo). Si distinguono forme primitive, nelle quali l'agente causale si localizza direttamente a livello cerebrale, e forme secondarie, causate dalla colonizzazione del cervello da parte di agenti infettivi provenienti da focolai a carico di altri organi o tessuti. Possono causare encefalite molti agenti microbici (virus, Batteri, Ricketsie, ecc.), mentre in alcuni casi non è possibile localizzare alcun microrganismo (encefaliti post-vacciniche, post-esantematiche e post-infettive): in questi casi si sospetta che il processo infiammatorio si instauri sulla base di meccanismi disreattivi di tipo allergico. La penetrazione dell'agente causale può avvenire direttamente dall'esterno (per esempio, in seguito a fratture della scatola cranica), o per contiguità (per diffusione da processi infiammatori dell'orecchio medio o delle prime vie respiratorie), ovvero per via nervosa (come avviene per alcuni microrganismi, come l'Herpes virus, caratterizzati da un notevole grado di affinità per il tessuto nervoso lungo il quale si diffondono), o, infine, attraverso il circolo sanguigno. Il quadro clinico è dominato da sintomi generali di infezione (febbre e astenia), da sintomi prettamente neurologici (che vanno da alterazioni dello stato di coscienza ad allucinazioni, deliri e, soprattutto nei bambini, crisi convulsive) e da sintomi di irritazione meningea (cefalea occipitale e rigidità nucale, vomito). In tutte le forme cliniche è necessario il ricovero in ambiente ospedaliero, allo scopo di impostare rapidamente una serie di procedure diagnostiche che consentano l'identificazione dell'agente infettivo e della sua precisa localizzazione: ci si avvale, per questo, dell'esame anche batteriologico del liquido cefalorachidiano e possono inoltre essere eseguiti l'elettroencefalogramma e indagini neuroradiologiche quali la TAC e la RMN cerebrale. La terapia si basa sia su misure di supporto generale sia sulla somministrazione di farmaci specifici contro l'agente eziologico (antibiotici, antivirali).