emodina
sf. [dal turco emodi, rabarbaro]. Ciascuno dei composti organici, triossi-derivati dell'antrachinone, che costituiscono i principi attivi di numerose droghe vegetali, quali il rabarbaro, la cascara, la frangola, la sena, ecc. Le più comuni emodine sono l'aloe-emodina, la frangula-emodina e il suo metil-derivato, l'acido crisofanico, la crisarobina. Sostanze strutturalmente simili alle emodine delle piante superiori sono state isolate in alcuni microrganismi, per esempio, l'elmintosporina e la cinodontina dell'Helminthosporium graminaceum, la nalgiovensina e la nalgiolassina contenute nel micelio di Penicillum nalgiovensis. In natura le emodine sono presenti in forma libera, come eteri metilici, o sotto forma di glucosidi (antraglucosidi o glucosidi antrachinonici). Allo stato puro si presentano come polveri cristalline di colore arancione, insolubili in acqua, solubili in alcol e in etere. Negli alcali formano soluzioni di colore rosso intenso. Hanno interesse in medicina per le loro proprietà coleretiche e lassative.