eiaculazióne
sf. [sec. XVIII; dal latino eiaculāri, gettar fuori]. Emissione dello sperma che si verifica al termine dell'atto sessuale per la contrazione associata dei muscoli bulbocavernosi, ischiocavernosi, della muscolatura prostatica e di quella delle vie spermatiche. Tale contrazione presenta ritmo irregolare a brevi intervalli di tempo, durante i quali il liquido seminale sprizza fuori dall'uretra a getti successivi. Può verificarsi anche indipendentemente dall'erezione (polluzioni notturne) e dall'orgasmo. L'eiaculazione è un atto riflesso, dovuto alla stimolazione di centri nervosi del midollo lombosacrale, a cui giungono durante il coito scariche di impulsi provenienti dalle terminazioni sensitive del glande. La via efferente è costituita da fibre nervose del plesso ipogastrico. L'attività dei centri nervosi encefalici influenza notevolmente l'eccitabilità dei centri midollari dell'eiaculazione; infatti, numerose sensazioni di tipo visivo, uditivo, olfattivo, tattile, oppure sogni o la semplice rievocazione mnemonica di esperienze passate possono determinare il riflesso dell'eiaculazione. L'eiaculazione precoce (eiaculatio praecox) è un disturbo del rapporto sessuale, di natura nevrotica. Viene definita come una eiaculazione che si verifica prima della volontà del soggetto. L'eiaculazione ritardata, è un fenomeno relativamente raro, anch'esso in genere di natura nevrotica. Talora è secondaria a diabete mellito o ad alcune malattie del midollo spinale (sclerosi multipla) o all'assunzione di alcuni farmaci (derivati piperidilici delle fenotiazine o alcuni antipertensivi).