denudazióne

sf. [sec. XIX; da denudare].

1) Atto ed effetto del denudare. In particolare: denudazione degli altari, funzione del giovedì santo durante la quale si spogliano gli altari degli ornamenti e si toglie il Santissimo dal tabernacolo lasciando quest'ultimo aperto.

2) In geomorfologia, l'insieme dei processi che provocano l'asportazione di materiale, più o meno sminuzzato, dai rilievi terrestri. La denudazione comprende i vari processi distruttivi dovuti alle acque correnti (erosione, corrosione e corrasione), ai ghiacciai (esarazione), al vento (deflazione, corrasione), al moto ondoso (abrasione), nonché quelli che hanno nella forza di gravità il loro motore principale (frane, soliflussione, valanghe, ecc.). Partendo da questo significato globale e facendo riferimento a una determinata area, la denudazione può essere espressa come il rapporto fra la quantità di materiale asportato da una determinata zona e la superficie di quest'ultima. Se detto rapporto viene poi riferito a un'unità di tempo, generalmente l'anno, il valore risultante viene definito come denudazione specifica.