curiale

agg. e sm. [sec. XIV; dal latino curiālis].

1) Agg., della curia, attinente alla curia. § Scrittura curiale, tipo di scrittura usato nella cancelleria pontificia a partire dal sec. VII. Nata come elaborazione della scrittura detta minuscola corsiva, la curiale si trova nelle bolle papali fino ai sec. XI-XII; se ne distinguono due tipi: la curiale antica, usata fino al sec. IX ca., la curiale nuova (fino al sec. XIII). Si dicono curiali anche talune altre scritture della stessa età usate in altre cancellerie dell'Italia meridionale e successivamente adottate anche fuori di curia dai notai; la più importante tra queste scritture è la curiale napoletana, o curialesca, usata tra il sec. IX e il XIII.

2) Lett., aulico, proprio dell'ambiente di corte: lingua curiale.

3) Forense, cancelleresco.

4) Sm., prelato della curia romana o vescovile.

5) Nell'antica Roma, i decurioni; lett., chi esercita professione legale; giudice, avvocato.