crisofànico
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agg. [da criso-+il tema del greco pháinesthai, apparire]. Acido crisofanico, composto organico, detto anche crisofanolo o rumicina, diossimetilantrachinone di formula
È contenuto nel rabarbaro, nella sena e nella cascara sagrada; si ottiene anche per ossidazione della crisarobina. Si presenta come una polvere cristallina, di colore giallo oro, inodore, insolubile in cloroformio, benzene ed etere. L'acido crisofanico ha proprietà purgative e antiparassitarie. Assieme al derivato sintetico crisofanato di bismuto, è stato adoperato in passato nel trattamento di alcune malattie della pelle.