contrappasso
(ant. contrapasso), sm. [sec. XIV; da contra-+latino passus, pp. di pati, patire]. Conformità della pena alla colpa, pena del taglione. In particolare, nell'Inferno dantesco, la corrispondenza, per analogia o contrasto, tra la pena inflitta al peccatore e la colpa da lui commessa. § Nell'Antico Testamento, è la reintegrazione di un equilibrio turbato o distrutto dalla colpa umana e quindi il ristabilimento della pace e dell'unità. Garante di questo processo è lo stesso Yahwèh, il quale esercita il contrappasso retribuendo ciascuno secondo le sue opere. Il concetto appare specialmente nel libro del Deuteronomio e, in forme spesso esagerate e tendenti all'eccesso, nei Libri delle cronache, ma sembra essere d'origine profetica, anche se non è sconosciuto alle fonti più antiche del Pentateuco (Genesi 16,5; 18,10).