cloròsi

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sf. [sec. XIX; da cloro-+-osi].

1) Forma rara di anemia da carenza di ferro che colpisce soltanto le ragazze all'epoca della pubertà. La carenza di ferro può essere legata a varie ragioni, quali un maggior consumo durante l'accrescimento e le prime mestruazioni, un diminuito apporto con l'alimentazione, insufficienti depositi di ferro alla nascita. La sintomatologia è caratterizzata da debolezza, facile affaticabilità, dispnea da sforzo, disturbi digestivi, tachicardia, disfunzioni mestruali. Caratteristico è il colorito pallido-verdastro della cute e delle mucose. Il quadro ematico è rappresentato da un numero di globuli rossi normale con scarso contenuto di emoglobina e da un valore globulare molto basso. La terapia si basa sulla somministrazione di ferro per via orale sotto forma di sale ferroso.

2) Stato patologico rappresentato da parziale mancanza di clorofilla nelle parti verdi delle piante, che in conseguenza risultano più o meno fortemente ingiallite. Se ne attribuiscono le cause a fattori ambientali diversi (temperatura, natura del terreno, luminosità), a infezioni parassitarie, ecc., ma le vere cause non sono ancora state individuate con chiarezza. Frequente soprattutto nel pesco e nella vite, la clorosi viene combattuta con irrorazioni di cloruro ferrico o solfato ferroso.

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