chiarismo (pittura)
sm. [sec. XX; da chiaro]. Movimento pittorico formatosi a Milano attorno al 1929 sotto la guida del critico Persico (lo stesso de “I sei di Torino”), cui aderirono i pittori Del Bon, Lilloni, De Rocchi, De Amicis, Spilimbergo e il Birolli di quel periodo. Il programma del gruppo era basato sulla rivalutazione del colore, fino a quel momento sacrificato al chiaroscuro del Novecento; doveva essere un colore chiaro, ricollegandosi da un lato alla tradizione francese, impressionista, fauve, bonnardiana, dall'altro a quella lombarda, dai trecentisti al Luini, fino agli scapigliati. Il rifarsi a una tradizione europea o locale contro l'italianismo novecentesco era un po' ovunque il riflesso d'un dissenso politico nei confronti del regime fascista (“I sei di Torino”, la “Scuola Romana” ecc.).