Biròlli, Renato
pittore italiano (Verona 1905-Milano 1959). Trasferitosi a Milano nel 1928, dopo aver frequentato a Verona l'Accademia di Belle Arti, venne a contatto con la pittura di Carrà e strinse amicizia con Manzù e Sassu. Sono di questo periodo opere come La sposa (1931; Genova, Collezione Tarello), Il miracolo di San Zeno (1932; Firenze, Collezione Della Ragione), Giocatori di polo (1933; Milano, Collezione Birolli). Nel 1936 compì il primo viaggio a Parigi e iniziò la stesura dei Taccuini, proseguita fino alla morte. Nel 1938 fu uno dei fondatori del gruppo della rivista Corrente. Nel 1943-45 eseguì i Disegni della Resistenza; tra i promotori, nel 1947, del “Fronte nuovo delle Art” si legò al gruppo degli “Otto pittori” (1952), prendendo posizione contro i programmi neorealisti nell'acceso dibattito di quegli anni tra astrattismo e realismo. Da quel momento la sua pittura si indirizzò verso un naturalismo astratto in cui si colgono evocazioni di luoghi e di emozioni (Collina con ulivi, 1955, Milano, Collezione Birolli; Arles di notte, 1956, Milano, Collezione Birolli; Il verde delle Cinque Terre, 1958, Torino, Galleria Narciso). Le originali, interessanti componenti “informali” della pittura astratta di Birolli testimoniano la spinta internazionale che anima alcuni artisti italiani di quel periodo.