chianti

sm. [sec. XVII; dal nome dell'omonima regione]. Vino rosso prodotto con uve sangiovese, canaiolo, trebbiano e malvasia in varie zone della Toscana, a seconda delle quali assume diversi nomi: chianti classico, Montalbano, Rufina, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colli Aretini, Colline Pisane. Il chianti classico di tipo superiore ha colore rosso rubino vivace, tendente con l'invecchiamento al rosso mattone, profumo caratteristico di viola mammola e giaggiolo, persistente; sapore asciutto con retrogusto amarognolo, tenore d'alcol da 12,5 a 13,5 gradi. Oltre al tipo superiore, adatto all'invecchiamento, se ne produce un tipo più corrente, intorno agli 11,5-12 gradi, venduto nei tipici fiaschi, con caratteristiche organolettiche meno severe. La zona del chianti classico (Chianti) è tutelata da un consorzio contraddistinto dal marchio del gallo nero in campo d'oro. A difesa del cosiddetto chianti fiorentino si è creato il consorzio del “Putto”: qui e nelle altre zone il chianti viene prodotto dalle stesse uve e con lo stesso metodo di vinificazione del chianti classico, detto governo alla toscana. Questo consiste in una lenta rifermentazione del vino appena svinato ottenuta aggiungendo una piccola quantità di mosto prodotto in ritardo da uva passita del vitigno colorino. L'acquisizione della qualifica DOCG, adottata dai tipi di chianti oggi in commercio, ha in parte svuotato del suo significato l'esistenza dei due consorzi “Gallo Nero” e “Putto”, che continuano a esistere più per tradizione che per offrire una garanzia di qualità, stabilita già dal disciplinare della DOCG.

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