buòno (aggettivo)
Indice(popolare bòno), agg. (il sing. m. si tronca in buòn davanti a vocale e davanti a consonante seguita da vocale o da l o r) [sec. XIII; latino bŏnus].
1) Che è o si considera conforme al comune concetto del bene: un'opera buona, una buona azione; buona condotta, comportamento ispirato a principi di onestà; buon costume; buone leggi, buon governo; “la sua natura buona e sincera” (B. Davanzati); “non conosco in me alcuna buona qualità” (Sarpi); riferito a persona, che opera in conformità al comune concetto del bene: un uomo buono, un'anima buona (invece per buon'anima, vedi buonanima); un poco di buono, cattivo soggetto, tipo poco raccomandabile; anche con valore antifrastico: buona donna, prostituta. In senso più strettamente etico, rivolto al bene: buoni sentimenti; buon esempio; un buon consiglio; buona volontà, volontà di operare il bene, d'impegnarsi in un'attività; buona voglia.
2) Ben disposto verso gli altri; benigno, affettuoso, amorevole; affabile, cortese: essere buono con qualcuno, essere benevolo, trattarlo con magnanimità; troppo buono, formula di cortesia con cui si risponde a chi ha usato una gentilezza o fatto dei complimenti; tenersi buonoqualcuno, agire in modo da conservarne la simpatia; essere in buoni rapporti, amichevoli; buone maniere, gentili, premurose (anche con uso ellittico: trattare, prendere con le buone, servirsi della persuasione senza far ricorso a mezzi coercitivi); buon cuore, generoso, altruista; di buon grado, volentieri, con accondiscendenza; vedere di buon occhio, con favore; dire una buona parola, intervenire in favore di qualcuno. Spesso usato in formule vocative di confidenziale amicizia o di rispetto: mia buona sorella, buon signore!; anche come invocazione religiosa e talvolta come escl. d'insofferenza: buon Dio, Dio buono!
3) Bonario, pacifico, mite: un buon figliolo; è buono come il pane, buonissimo; buon uomo; avere un buon carattere, detto di persone pazienti, tolleranti e disposte all'ottimismo, che sanno mettere a proprio agio chi si trova a trattare con loro. Per estensione: gente alla buona, dai gusti semplici e di poche esigenze; lavoro fatto alla buona, senza pretese. Spesso con intento iron., semplice, ingenuo, innocuo: un buon diavolo, una buona pasta d'uomo; tre volte buono, sciocco. Anche tranquillo, calmo; ubbidiente, remissivo: il bambino è stato buono come un angelo; ragazzi, state buoni ancora per un poco; buoni!, escl. per invitare alla calma persone che si agitano o schiamazzano; “il meglio per me era di starmene buono” (Moravia). Con questo senso è frequente il dim. bonino, specialmente con intonazione scherzosa o ironica.
4) Detto di persone: A) Valente, esperto, capace, abile in una determinata attività: buon avvocato; buon pianista; buon sarto; un buon artigiano; un buon parlatore, efficace, convincente; fig.: esser buon giudice in qualche argomento, averne esperienza e competenza. Anche di animali: un buon cane da guardia; una buona vacca, che fornisce molto latte. Per metonimia: una buona penna, un bravo scrittore; una buona spada, un abile schermidore; una buona forchetta, un gran mangiatore; buona mano, perizia nel lavoro manuale; fig.: essere in buone mani, affidato a persona pratica o di fiducia. Riferito alle qualità stesse della persona: buon gusto; una buona sensibilità, sollecita, solerte; buon senso. B) In senso più generale, che adempie con onestà e sollecitudine ai compiti richiesti dal suo ufficio: un buon amministratore, un buon marito, una buona madre di famiglia; un buon cristiano, che osserva e applica con scrupolo le regole della sua fede. Riferito alle facoltà fisiche e psichiche, che svolge con efficacia la funzione cui è destinato, efficiente: un buon udito, una buona vista, una buona memoria; anche fig.: buon fiuto, capacità d'intuire prontamente, specialmente quanto può tornare a proprio vantaggio; buon tatto, discrezione, abilità diplomatica. Per estensione, specialmente nell'uso familiare, che serve per un determinato scopo, adatto, capace: animale buono per il lavoro dei campi; frutta buona per marmellata; gente buona a tutto, pronta per ogni evenienza; sei buono a finire il lavoro? Spesso iron.: buono a nulla, inetto, incapace; è buono solo a spendere soldi.
5) Riferito in generale a cose, indica approvazione, esprimendo le varie qualità positive che determinano il pregio: ha raggiunto una buona posizione sociale, ragguardevole, importante; ha trovato un buon posto in treno, comodo, confortevole; un buon lavoro, eseguito con cura; una buona cultura, solida; un buon progetto, sicuro, efficace; un buon voto, un buon risultato, soddisfacente, apprezzabile; una macchina usata ma ancora in buone condizioni, ancora in grado di funzionare bene. Con sensi più specifici: A) Dotato di valore artistico o culturale, pregevole, ammirevole: buon canto; buona pittura; un buon libro; un buon saggio; una buona recensione. B) Di qualità pregiata, detto specialmente di prodotti commerciabili: buon vino (e spesso con uso ellittico: una bottiglia di quello buono);buona stoffa; un buon detersivo; dei buoni pneumatici; un buon frigorifero. Più in particolare: buona moneta, quella in cui la percentuale di metallo pregiato è assai elevata o più in genere il valore reale è pari o superiore al valore nominale. C) Autentico, fondato, attendibile: una buona ragione; buoni motivi; buona fede; far buono un argomento, riconoscerlo valido; a buon diritto, giustamente; a ogni buon conto, volendo prevedere qualsiasi possibilità, anche poco probabile; buoni uffici, garanzia, mediazione; il biglietto non è più buono, non è valido, è scaduto; antiq.: far buono, dare in abbuono, scontare. Anche vero, genuino, non contraffatto, non artificiale: una perla buona; banconote buone, non falsificate. Per estensione: parlare un buon italiano, corretto, usato con proprietà. D) Nobile, elevato, prestigioso; onorevole, rinomato; distinto, elegante: una ragazza di buona famiglia; buon nome, buona fama, reputazione di persone virtuose; il buon secolo della lingua italiana, il Trecento, in cui, secondo la tradizione puristica, la lingua raggiunse la massima perfezione; vestito buono, che si indossa nelle occasioni importanti; salotto buono, una volta destinato esclusivamente a ricevere gli ospiti, specialmente di riguardo. E) Riferito alle condizioni fisiche e psichiche, sano, florido, sereno: essere in buona salute, essere sani, stare bene; avere buona cera, un aspetto che sia segno di salute florida; stare di buon animo, sereno, lieto; buon umore.
6) In senso più soggettivo, si attribuisce a tutto ciò che procura piacere o vantaggio. In particolare: A) Piacevole, amabile, gradevole: trovarsi in buona compagnia; detto specialmente di sensazioni gustative e olfattive: buon sapore; una buona minestra, gustosa; che buon profumo! Nell'uso popolare, detto di bellezze femminili formose e procaci: quella ragazza è proprio bona. B) Conveniente, vantaggioso, opportuno: un buon affare; si vende a buon prezzo; mi sembra una buona occasione; un buon partito, una raccomandabile occasione matrimoniale (riferito specialmente a persone di condizione agiata); giungere al momento buono, più indicato (ma anche ironicamente in senso opposto, meno opportuno). C) Favorevole, fausto, propizio, prospero (riferito al tempo e alle circostanze): buon clima, mite; la buona stagione, l'estate; una buona notizia; aver buon gioco, specialmente in senso fig., essere in grado di utilizzare una condizione di vantaggio; buona sorte, un buon auspicio; nascere sotto una buona stella, con un destino propizio; Dio te la mandi buona!, ti aiuti a superare una situazione difficile; buon per lui, per noi, per indicare un elemento favorevole che evita un danno maggiore. Frequente in formule di cortesia, di augurio e di saluto: qual buon vento vi porta?, complimento rivolto a chi s'incontra inaspettatamente; buon anno, buon viaggio, buone vacanze, ecc.; vedi anche buongiorno, buonasera, ecc.
7) Con valore intensivo o rafforzativo, grande, rilevante, notevole, intenso e simili: un buon numero, una buona quantità; buon peso, abbondante; otto ore buone, piene; una buona sberla, forte, pesante; di buon passo, velocemente; di buon mattino, presto, all'inizio del giorno; buon'ora.
8) Con valore di sm., persona o cosa dotata delle varie qualità espresse dall'agg.: fare il buono, comportarsi bene; non sempre i buoni sono ricompensati; non è un'opera perfetta ma c'è del buono; non ha combinato molto di buono; ci vuole del bello e del buono, si richiede grande sforzo. Dial. con valore di avv. nel senso di bene: va buono, sta buono; buono!, escl. di approvazione e di consenso.