body art
loc. inglese (composta da body, corpo, e art, arte). Corrente dell'arte contemporanea nata negli anni Sessanta del sec. XX e sviluppatasi nel decennio successivo; vi appartengono quegli artisti che utilizzano il proprio corpo come produzione artistica e si manifesta tramite “azioni”, “eventi”, happenings. La body art è una riduzione dell'arte del comportamento, che aveva indicato il corpo umano come il primo degli strumenti dell'arte. Le operazioni bodyartistiche sfruttano forme espressive quali danza, ginnastica ritmica, cinema, video e fotografia, musica, ed è in base al legame più stretto con alcuni di questi campi che si raggruppano indicativamente gli aderenti alla body art. Tra questi si ricordano: gli esponenti della Scuola di Vienna(Aktionismus), che per anni hanno operato mediante l'uso alterato e drammatizzato del corpo, cui si affiancano artisti come G. Pane, V. Acconci, M. Abramović, D. Oppenheim, attivi già negli anni Sessanta, P. Manzoni, Gilbert & George, con le loro sculture viventi, Y. Klein, che si avvicinò alla body art in alcune sue performances, e J. Beuys; i transformers U. Lüthi, K. Sievering, L. Castelli; R. Horn, U. Rosenbach, M. Wilson e J. Apple, H. Wilke, vicine alle problematiche femministe; L. Ontani e J. Kounellis, con i loro tableaux vivants; a musica e danza sono legati L. Anderson, J. Cage, R. Rauschenberg e M. Cunningham. L'artista, qualunque sia la forma espressiva adottata, mira in genere al coinvolgimento attivo dello spettatore.