anomalìa
IndiceLessico
sf. [sec. XVII; dal greco anōmalía]. Deviazione dalla norma, dalla regola generale; anormalità, irregolarità. Nelle varie discipline il termine assume sfumature diverse: A) In linguistica, dottrina sostenuta dai grammatici greci della scuola di Pergamo che, in contrasto con l'analogia, propugnata dalla scuola alessandrina, si appellavano non alle norme consacrate dalla tradizione scritta, ma all'uso vivo, reso arbitro del linguaggio. L'anomalia si associò in retorica allo stile asiano, ampio e ornato, e fu sostenuta in particolare dai filosofi stoici. B) In biologia, scostamento o deviazione dalla normale struttura anatomica o dal comportamento normale fisiologico (per esempio polidattilia, mostruosità, ecc.). C) In psicologia: anomalia del comportamento, alterazione del comportamento non ben inquadrabile in una forma morbosa nota. Il termine viene abitualmente usato per indicare disturbi del carattere che compaiono in età evolutiva e che spesso implicano un disadattamento. D) In geometria, una delle coordinate polari di un punto P del piano; fissata una semiretta r, con origine in un punto O prefissato, l'anomalia di P è l'angolo α, di cui deve ruotare, in verso antiorario, la semiretta r per sovrapporsi alla semiretta ŌP.
Astronomia
Angolo usato nella descrizione del moto orbitale di un corpo celeste attorno a un altro(un satellite attorno al pianeta, un pianeta attorno al Sole, una componente di una stella doppia attorno all'altra). Un tempo, nell'astronomia greca, veniva definita come anomalia la non circolarità delle orbite planetarie. Si distinguono tre anomalie: anomalia vera V, l'angolo che ha per vertice il corpo principale, ovvero un fuoco dell'orbita (Sole, pianeta, componente principale), e per lati la congiungente con il corpo secondario e la linea degli apsidi; anomalia eccentrica E, l'angolo che ha per vertice il centro dell'orbita ellittica e per lati la linea degli apsidi e la congiungente con il punto fittizio che il corpo secondario occuperebbe muovendosi lungo l'orbita circolare circoscritta a quella reale; anomalia media M, l'angolo che ha per centro un fuoco dell'ellisse e per lati la linea degli apsidi e la retta congiungente con un corpo celeste fittizio che gravita intorno al primario lungo l'ellisse con velocità angolare costante. Mentre l'anomalia vera e l'anomalia eccentrica variano nel tempo con legge non lineare, l'anomalia media varia uniformemente. L'anomalia media e l'anomalia eccentrica sono legate dall'equazione di KepleroE–esin E=M, dove e è l'eccentricità dell'orbita.
Fisica terrestre
Si definisce come anomalia di un parametro fisico (che può essere la temperatura, l'accelerazione di gravità, l'induzione magnetica, ecc.) la differenza tra il valore teorico o sperimentale prefissato e il valore effettivamente misurato. L'anomalia può essere negativa o positiva a seconda che la misura sia in difetto o in eccesso rispetto al valore previsto.
Fisica terrestre: anomalia di gravità
Il campo della gravità sulla Terra ha un andamento regolare. L'accelerazione di gravità che misura il campo varia con legge nota da 978,049 gal all'Equatore a 983,221 gal ai poli. Di ogni punto della superficie terrestre si può ricavare quindi il valore dell'accelerazione di gravità: una misura di gravità che sia inferiore o superiore a questo valore individua un'anomalia positiva o negativa. Fisicamente l'anomalia di gravità in una certa zona significa la presenza nel sottosuolo di masse o strutture con densità maggiore o minore della densità media di quella zona. Da numerose osservazioni eseguite sulla superficie terrestre sono state identificate grandi anomalie del valore di centinaia di milligal che seguono i grandi lineamenti della litosfera. Sui mari si registrano in genere anomalie positive, sui continenti anomalie negative; forti anomalie negative si misurano in corrispondenza delle maggiori catene montuose. Queste notevoli variazioni di campo si chiamano anomalie isostatiche e richiedono una trattazione a parte condotta in parallelo ad altri studi di carattere geotettonico e sismologico (vedi isostasia). Altre anomalie di grande estensione, ma di minore intensità, sono quelle connesse alla presenza di strutture tettoniche con rocce cristalline sotto la copertura di materiale sedimentario alluvionale. Anomalie più piccole, ma di grande interesse per la geofisica applicata, sono quelle dovute a giacimenti di minerali pesanti, a duomi salini, a rocce mineralizzate, ecc. Per individuare queste piccole anomalie è necessario eliminare dalla misura diretta oltre al campo normale anche le distorsioni provocate dalle grandi anomalie e riportare la misura al livello del geoide (vedi prospezione geofisica).
Fisica terrestre: anomalia geotermica
L'andamento della temperatura nel sottosuolo è misurato dal gradiente geotermico che dà l'incremento di temperatura per un dato spostamento in profondità, o più comunemente dal suo inverso, cioè il grado termico che indica lo spostamento verticale che si deve effettuare per avere l'aumento di un grado di temperatura. Se si prescinde dalle variazioni di temperatura superficiali della crosta – limitate a una strettissima fascia di 20-50 m al massimo, terminante con il “livello neutro” – ascrivibili alle variazioni della temperatura atmosferica, si può affermare che al di sotto di questo livello la temperatura cresce con la profondità, come hanno dimostrato le numerose ricerche effettuate in miniere e pozzi profondi. Il grado geotermico ha un valore medio di ca. 33 m per grado centigrado, mentre il gradiente medio risulta di ca. 3 ºC ogni 100 m. Oltre al gradiente verticale si deve considerare anche un gradiente orizzontale che è molto irregolare soprattutto in corrispondenza del passaggio tra mare e terraferma. Le anomalie termiche del sottosuolo a non grande profondità sono dovute alla presenza di rocce stratificate a conducibilità termica diversa, a tutti i fenomeni del vulcanesimo antico o attuale (masse intrusive in lento raffreddamento, circolazione di acque termominerali, ecc.), a infiltrazioni di acque fredde e ad alterazioni del campo termico conseguenti alle glaciazioni. Le anomalie a grande profondità sono invece meno note (vedi anche calore terrestre).
Fisica terrestre: anomalia magnetica
A differenza del campo della gravità, il campo magnetico terrestre si presenta molto irregolare. Esso dovrebbe crescere regolarmente da 0,28 oersted all'Equatore fino a 0,71 oersted ai poli magnetici. In realtà tra questi due valori estremi il campo si distribuisce in modo non sempre prevedibile soprattutto per l'esistenza di grandi anomalie di origine ancora poco nota. Inoltre il campo magnetico è soggetto a oscillazioni nel tempo: si distinguono oscillazioni secolari, oscillazioni annuali e diurne, perturbazioni improvvise causate dalle tempeste magnetiche dell'alta atmosfera (vedi magnetismo). Per questi motivi lo studio delle anomalie magnetiche è riferito a un campo magnetico normale regionale, cioè ben definito per una zona di ampiezza limitata. Le anomalie più intense e localizzate sono quelle provocate da giacimenti di materiale ferro-magnetico, da rocce intrusive ed effusive ricoperte da depositi sedimentari, dal basamento cristallino. Per valutare l'intensità di queste anomalie bisogna sottrarre dalla misura sul terreno, oltre al campo normale regionale, anche le oscillazioni periodiche; non si praticano invece correzioni altimetriche o topografiche.