anàfora
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sf. [sec. XVI; dal greco anaphorá, ripetizione o anche offerta liturgica].
1) Ripetizione delle stesse parole (o delle proposizioni di un periodo) all'inizio di un verso: “io benedico chi per lei cadea / io benedico chi per lei vivrà” (Carducci).
2) Nella liturgia cristiana primitiva era così denominato il pane offerto per la messa; più tardi invece divenne sinonimo del termine messa. Nelle liturgie delle Chiese orientali designa la parte centrale della messa (canone, prefazio, preghiere per la comunione). L'anafora più antica è quella di San Serapione (sec. IV). Presso i cristiani siri designa invece il velo che copre il calice e la patena dopo la consacrazione.