afrikaans
sm. olandese (propr., africano). Lingua formatasi dall'amalgama di vari dialetti olandesi parlati dai coloni che a partire dal sec. XVII si stanziarono nelle estreme regioni meridionali del Continente Nero. L'afrikaans (detto anche olandese del Capo, creolo-olandese, lingua boera, taal) dal maggio 1925 è riconosciuto come una delle due lingue ufficiali della Repubblica Sudafricana, insieme all'inglese. Divenuto lingua di popolazioni estremamente eterogenee (Ottentotti, Bantu, Boscimani, ecc.), a contatto sul suolo africano con l'inglese l'afrikaans ha subito profonde alterazioni che lo differenziano sensibilmente dall'olandese: in campo fonetico si nota una frequente eliminazione delle consonanti intervocaliche (per esempio aand, sera, per avond); in campo morfologico si perdono alcune desinenze (per esempio ken, conoscere, per kennen) e la flessione nominale e verbale viene radicalmente semplificata (vi sono un solo genere grammaticale per i sostantivi e un'unica forma verbale per tutte le persone di ciascun tempo); il lessico presenta numerosi prestiti dalle lingue indigene africane, oltre che naturalmente dall'inglese. Per la letteratura e il teatro in lingua afrikaans, vedi Repubblica Sudafricana.