Zollinger-Ellison, sìndrome di-
[dai nomi dei medici statunitensi R. M. Zollinger e E. H. Ellison]. Grave malattia ulcerosa del tratto digerente superiore, accompagnata da diarrea e sostenuta da un tumore secernente gastrina. La neoplasia, maligna nel 60% dei casi e spesso multipla, è localizzata nell'80% dei pazienti a livello delle isole pancreatiche, prendendo origine dalle cellule G; nel 10-15% dei casi si tratta invece di un adenoma situato nel duodeno, più raramente nella milza o nello stomaco. Occasionalmente è stata riportata un'iperplasia benigna delle cellule G, mentre in un terzo dei malati vi sono neoplasie endocrine associate (tiroidee, paratiroidee o surrenali). La gastrina spesso è secreta in quantità da 100 a 1000 volte superiori alla norma, dando ragione dei disturbi. Il quadro clinico è rappresentato da una malattia peptica di notevole aggressività, con ulcere localizzate nello stomaco, nell'esofago, nel duodeno e spesso anche nel digiuno. Le lesioni presentano scarsa tendenza alla guarigione con le usuali terapie mediche, frequenti recidive e rapida comparsa di complicanze, quali il sanguinamento e la perforazione. In oltre il 40% dei casi sono segnalate diarrea, a volte con steatorrea, oltre a una sindrome da malassorbimento, causate dalle elevate quantità di acido cloridrico prodotte dallo stomaco, con conseguente inattivazione degli enzimi digestivi, dall'azione irritante esercitata sulla mucosa del tenue dai liquidi a basso pH. La diagnosi, dato il diametro spesso inferiore ai 2 mm del tumore, si basa sulla determinazione dei livelli plasmatici della gastrina con metodo radioimmunologico, mentre nei casi dubbi si possono effettuare prove di stimolo. La prognosi di questi malati è buona nelle forme iperplastiche e adenomatose, mentre nei casi di gastrinoma maligno resta infausta. La terapia medica si basa su antistaminici anti-H₂ a dosi elevate, con frequentissime guarigioni delle ulcere e scomparsa della diarrea e su inibitori della pompa protonica. La terapia chirurgica raramente permette l'asportazione della neoplasia, ma nei casi che non rispondono alle cure mediche è possibile ricorrere alla gastrectomia totale, eliminando in tal modo la fonte dei disturbi.