Vilnius (città)
IndiceVilnius. Veduta della città .
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Vilnius. Una piazza nel moderno quartiere di Lazdymai.
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Vilnius. Veduta della chiesa di S. Raffaele.
De Agostini Picture Library/M. Bertinetti
Generalità
Situata sul fiume Neris, la città è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie. Centro culturale, è sede universitaria (1579), dell'Accademia delle scienze della Lituania e di numerosi istituti superiori, musei e teatri. Nel 1994 il suo centro storico è stato incluso dall'UNESCO nei siti patrimonio dell'umanità. Vi nacque Feliks Edmundovic Dzerzinskij (1877-1926), protagonista della Rivoluzione d'Ottobre e poi capo della CEKA, la famigerata polizia politica bolscevica. In russo, già Vilna o Vilno; in polacco, Wilno.
Storia
Mancano notizie sulla sua origine. Nel 1323 diventò capitale del ducato lituano. Distrutta (1377) dai Cavalieri Teutonici, risorse con Ladislao II Iagellone, che vi istituì un vescovado, e con Vytautas (Vitoldo). La città s'ingrandì nel sec. XVI, decadendo nel successivo a causa di incendi ed epidemie, ai quali effetti si aggiunsero quelli dell'occupazione russa (1655-60) e delle devastazioni svedesi (1702). Risorta nella seconda metà del sec. XVIII grazie all'opera di Stanislao II Augusto, nel 1793, con la seconda spartizione della Polonia, finì in mano russa, prendendo parte ai moti nazionalistici del 1831 e del 1863. Nel 1917 fu proclamata capitale della Lituania indipendente, ma nel 1920 i Polacchi la occuparono militarmente unendola al nuovo Stato polacco. Annessa all'Unione Sovietica con tutta la Lituania nell'agosto 1940, venne occupata dai Tedeschi nel 1941, subendo profonde ferite tra cui la deportazione della folta comunità ebraica, poi scomparsa nei campi di sterminio nazisti. Liberata dalle truppe sovietiche nel 1944, diventò capitale della Repubblica Sovietica Lituana. Dal 1991, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, è capitale dello Stato indipendente lituano.
Arte
Al sec. XV risalgono il castello (in parte distrutto), la chiesa dei Francescani (ricostruita nel sec. XVIII) e quella gotica di S. Anna (sec. XV-XVI). Di stile rinascimentale sono le parti superstiti delle mura, la chiesa di S. Michele e parte dell'università, mentre barocche (sec. XVII-XVIII) sono le chiese di S. Giovanni, S. Casimiro, S. Teresa, SS. Pietro e Paolo e S. Caterina e vari palazzi. Numerosi anche gli edifici neoclassici, tra cui la Cattedrale, iniziata da L. Stuoka-Gucevičius nel 1783 e portata a termine nel 1801 da Michael Schultz, e quelli ottocenteschi. Nel Museo artistico sono conservate notevoli raccolte di arte lituana, russa ed europea. Nel Museo nazionale ebraico è illustrata l'importante vicenda della comunità ebraica, la più estesa della città prima dello sterminio nazista.
Economia
Notevole centro commerciale, la città può contare anche su una forte industria, in cui, accanto alle tradizionali lavorazioni alimentari, metalmeccaniche, elettrotecniche, calzaturiere, del legno, dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione, si sono aggiunte negli ultimi anni imprese attive nei moderni settori tecnologici (biotecnologia, telecomunicazioni ecc.). In crescita è il terziario, legato alle funzioni politiche, amministrative ed educative e alle attività finanziarie e turistiche. Aeroporto internazionale.