Vagnétti, Gianni
pittore italiano (Firenze 1898-1956). Si dedicò da autodidatta alla pittura, rivelando presto qualità che gli valsero riconoscimenti della critica e partecipazioni alle maggiori rassegne nazionali (Biennale di Venezia, mostre del Novecento ecc.). Pur muovendo da interessi diversi (per i macchiaioli, per la pittura di Soffici degli anni Venti), l'artista fu sensibile soprattutto alle influenze di Spadini e degli impressionisti, studiati direttamente a Parigi (dove peraltro non volse attenzione al cubismo, che riscoprì soltanto dopo il 1945), pervenendo all'elaborazione di una pittura intimista, venata di sottili accenti lirici, di elegante colorazione. Le opere degli anni Trenta (Educanda, 1930, Parigi, Musée National d'Art Moderne) rivelano l'influenza di certo clima letterario (Tozzi, Palazzeschi), mentre nelle opere più tarde Vagnetti giunse a maggiori accentuazioni del tono lirico e a un intimismo di fondo tutto scoperto (La tazza verde, 1956, Firenze, collezione Vagnetti).