Tartufo, L'impostóre o il-
(L'imposteur ou le Tartuffe). Commedia di Molière rappresentata nel 1664. Satira dell'ipocrisia imperniata sulle vicende di un falso devoto, Tartufo, che, visto in chiesa intento ad atti di devozione da Orgone, viene da questo ospitato in casa come direttore spirituale. Qui Tartufo non esita a usare sottili inganni fino a turbare l'ordine e la serenità della famiglia, spingendosi persino a insidiare la seconda moglie, giovane e bella, del suo benefattore. Smascherato, finisce in prigione per avere anche tentato di rovinare politicamente Orgone con false accuse. La commedia per la profonda critica di costume, la vivissima pittura dei caratteri e i duri attacchi al bigottismo venne combattuta dai clericali ed esaltata dai libertini. Assai movimentate furono le vicende che precedettero e accompagnarono le prime rappresentazioni dell'opera. Molière ne lesse i primi tre atti a Luigi XIV nel maggio 1664, ma l'intervento della potentissima confraternita del Santo Sacramento determinò la proibizione delle sue rappresentazioni pubbliche, proibizione rinnovata quando, nell'agosto 1667, Molière tentò d'aggirare l'ostacolo inscenandola col titolo L'impostore. Solo nel 1669 giunse la sospirata autorizzazione e da allora Tartufo è entrato stabilimente nel repertorio della Comédie-Française apparendo anche di frequente su altri palcoscenici francesi e no. Tra gli interpreti più famosi si ricordano, in Francia, L. Guitry, F. Ledoux,L. Jouvet e M. Auclair in un'inventiva regia di R. Planchon; in Italia, G. Emanuel, M. Benassi e U. Tognazzi. Nel 1925 ne trasse un importante film F. W. Murnau, interpretato da W. Krauss e L. Dagover. § Per antonomasia il nome del personaggio molieriano è entrato nell'uso com. a indicare una persona che, sotto apparenze di onestà e devozione religiosa, nasconde un animo vizioso e cinico.