Misàntropo, Il-
(Le misanthrope). Commedia in cinque atti in versi di Molière, rappresentata al Palais-Royal di Parigi il 4 giugno 1666. È il ritratto di un uomo, Alceste, di assoluta intransigenza morale e in totale contrasto con i costumi del suo tempo. Gli si oppongono l'amico Philinte, campione di un buonsenso accomodante, e la sua donna, Célimène, che gli vuol bene ma non sa o non vuole rinunciare ai piaceri della civetteria. Immagine di una società compiaciuta della propria frivolezza, la commedia, tra le più belle di Molière, permette di vedere nel suo protagonista o un moralista ridicolo o la dolente vittima di un mondo ostile. Il carattere del misantropo è reso da Molière con profondi accenti che furono definiti autobiografici dalla critica. La commedia, che originariamente aveva titolo L'atrabiliaire amoureux (L'atrabiliare innamorato), unisce elementi drammatici a motivi comici e presenta della vita una visione complessa e ricca in una pienezza creativa. Nella prevalenza del comico sul drammatico o viceversa ha oscillato la storia della sua fortuna teatrale: ha prevalso il comico sino al Settecento, il drammatico negli ultimi secoli.