Segovia (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima (comunità autonoma: Castiglia e León, Spagna), 1002 m s.m., 55.476 ab. (stima 2006).
Segovia . Veduta aerea della città spagnola.
De Agostini Picture Library/Pubbli Aer Foto
Generalità
La città sorge su un alto sperone roccioso sul fiume Eresma, 70 km a NNW di Madrid ai piedi del versante nordoccidentale della Sierra de Guadarrama. Nel centro storico, dominato dalla mole della cattedrale e dell'Alcázar fortificato, si raccolgono le testimonianze del lungo periodo di splendore della città, come i resti di un acquedotto romano, dichiarato, nel 1985, insieme alla città vecchia, Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.
Storia
Città celtibera importante (da sego, in celtico vittoria), fu conquistata dai Romani nell'80 a. C. Occupata dai Visigoti, quindi dai musulmani (sec. VIII), che ne fecero la loro capitale, fu presa e perduta ripetutamente dai cristiani nei secoli seguenti, nel 1072 venne devastata dal re di Toledo ʽAlī Moymūn, ma poco dopo (1076) era già ridiventata un centro importante, a capo della “Comunidad y Tierras de Segovia”. Nell'Alcázar, tuttora esistente, soggiornarono (dopo la Reconquista) diversi re di Castiglia (Alfonso X, Giovanni II, Enrico IV). Nel 1474 vi fu proclamata regina Isabella la Cattolica. Nel 1520 fu una roccaforte dei comuneros (Juan Bravo) e nel 1570 Filippo II vi sposò Anna d'Austria. Nel sec. XVII anche Segovia decadde e perdette quasi tutte le sue famose fabbriche di panni, riducendosi a un deserto. Nel 1763 Carlo III ne fece la sede dell'Accademia militare di artiglieria.
Arte
Iscrizioni e sculture di arte romana e locale sono state rinvenute nell'area urbana della città moderna. Il monumento archeologico più importante è il grandioso acquedotto (fine del sec. I d. C.) costruito con blocchi di pietra squadrata senza malta, a due ordini di archi sovrapposti che raggiungono i 29 m di altezza; l'acquedotto, una delle più ardite e armoniose costruzioni dell'architettura civile romana, attraversa la città moderna per un percorso di ca. 800 m. Le mura di cinta di epoca romana furono ricostruite, con aggiunte di torri e forti, nei sec. XI-XII. Al sec. XI risale l'Alcázar, ampliato poi nei sec. XIV-XV e restaurato dopo un incendio nell'Ottocento. Numerose le chiese romaniche, tra cui quelle di S. Martín, di S. Millán (sec. XII, con torre mozarabica) e della Veracruz (sec. XIII), edificata dai templari con pianta a dodici lati sul modello della chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. La cattedrale di Segovia , costruita nei sec. XVI-XVII su progetto di J. Gil de Hontañón, costituisce uno dei più tardi esempi di gotico; all'interno notevoli le vetrate (sec. XVI-XVII), gli stalli gotici (sec. XV) e numerose sculture rinascimentali e barocche. Il museo della cattedrale conserva dipinti di P. Berruguete, arazzi di Bruxelles (sec. XVII), oreficerie, codici. Oltre ai complessi conventuali di S. Cruz e di S. Maria del Parrál (sec. XV), vanno ricordate le numerose case e palazzi di epoca medievale (Canonjía, Casa dei Picos) e rinascimentale (Moya, Palazzo Vescovile), che conferiscono alla città un aspetto caratteristico. Il Museo Provincial de Bellas Artes, che ha sede nella Casa dell'Hidalgo (ca. 1500), ospita dipinti spagnoli (sec. XV-XVII), mobili, tappeti e notevoli esempi dell'artigianato locale.
Economia
È sede di industrie alimentari, tessili, metallurgiche, chimiche (gomma), elettrotecniche e delle ceramiche.
Curiosità
Tra le varie manifestazioni religiose che animano la vita della città, le più popolari, oltre alle processioni per la Settimana Santa, sono la festa di Santa Águeda (a febbraio); quella della Catorcena, celebrazione eucaristica che si tiene con grande sfarzo in settembre, organizzata a turno ogni anno da quattordici parrocchie, e la festa di San Frutos, durante la quale nella cattedrale si canta il Villancico de San Frutos, un pezzo corale del sec. XIX.