Carlo III (re di Spagna)

di Borbone, re di Spagna, VII come re di Napoli (Madrid 1716-1788). Quinto figlio di Filippo V, ma primo nato dal matrimonio con Elisabetta Farnese, ereditò dalla madre il ducato di Parma (1731); nel 1734, in seguito all'occupazione spagnola dei regni di Napoli e Sicilia, legata agli avvenimenti della guerra di successione polacca, salì sul trono di Napoli governando con dispotismo illuminato e, grazie anche all'attività del suo ministro Tanucci, lasciò un ottimo ricordo di sé. Nel 1759 succedette al fratellastro Ferdinando VI come re di Spagna lasciando il trono di Napoli a suo figlio Ferdinando. Circondatosi di buoni collaboratori (Wall, Grimaldi, Squillace, Aranda, Campomanes, Floridablanca, Olavide, alcuni dei quali apertamente enciclopedisti), iniziò un'attività riformatrice intesa a modernizzare le antiquate strutture della Spagna. Riorganizzò l'esercito e la marina, fondò scuole e accademie e diede aiuto alle Società economiche degli Amici del Paese, che introdussero criteri europei nell'agricoltura, industria e commercio; iniziò il rinnovamento del sistema fiscale, creò la Compagnia delle Filippine e la Banca di San Carlo (oggi Banca di Spagna). Benché fervente cattolico, si trovò più di una volta in conflitto con Roma, per l'Inquisizione, di cui contenne i poteri, e per i gesuiti, che espulse nel 1767. In politica internazionale sottoscrisse nel 1761 il Patto di famiglia con la Francia, che trascinò la Spagna in diverse guerre contro l'Inghilterra, con dannose conseguenze soprattutto in America (perdita della Florida); unico vantaggio la restituzione di Minorca (1777), già occupata dagli Inglesi.

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