San Gèmini

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comune in provincia di Terni (13 km), 337 m s.m., 27,58 km², 4888 ab. (sangeminesi), patrono: san Gemini (9 ottobre).

Centro su una collina della conca ternana, alla destra del fiume Nera. Di origine romana, ebbe una storia assai travagliata, passando da Enrico II di Baviera alla Chiesa, dalla giurisdizione di Narni e di Todi a feudo degli Orsini, che nel 1590 lo trasformarono in ducato. Nel 1722 passò ai Santacroce e nel 1781 Pio VI lo elevò a città.§ L'abitato presenta una parte medievale dal caratteristico aspetto di borgo, e una parte moderna lungo la statale. Sotto l'aspetto artistico, offre alcuni esempi di architettura medievale: oltre alle mura, alle torri fortificate e alle porte, vi sono il Palazzo Pretorio (sec. XII-XIII), con la torre Esperia adattata a campanile nel sec. XVII; la chiesa di San Gemini, del sec. XII ma più volte rimaneggiata e ricostruita completamente agli inizi del sec. XIX; la chiesa di San Giovanni Battista con battistero del sec. VIII; la chiesa gotica di San Francesco; e l'abbazia romanica di San Nicolò (sec. XI). § La presenza di una sorgente di acqua minerale acidula è alla base dello sviluppo di questo affermato centro di cura, di turismo e di soggiorno. L'imbottigliamento delle acque avviene in un moderno stabilimento. L'agricoltura produce olive e uva.§ Nel 1986 Giovanni Soldati vi girò il film La sposa americana. Nei pressi dell'abitato sono visibili i resti dell'antica Carsulae.

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