Samarìa
(ebraico Šōmĕrōn, assiro Samirina). Antica città della Palestina, le cui rovine sorgono a N dell'odierno centro di Sabastiya. § Fondata da Omri (ca. 870 a. C.) quale capitale del regno di Israele, in posizione elevata, a controllo delle strade, nel quadro dell'accentramento politico e amministrativo da lui promosso, subì vari assedi da parte dei re di Damasco; resistette vittoriosamente anche a Salmanassar e fu presa solo nel 722 (della vittoria si vantò Sargon II). Parzialmente distrutta e ripopolata di coloni stranieri, fu mutata in capoluogo provinciale assiro. Già allora i “Samaritani”vennero considerati stranieri ed empi dai Giudei di Gerusalemme. Al centro di lotte in età ellenistica, fu distrutta dai Maccabei. Città libera con Pompeo, annessa alla provincia di Siria, fu ricostruita radicalmente da Erode che la ribattezzò Sebaste in onore di Augusto. Colonia con Settimio Severo, decadde poi rapidamente. § Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce numerosi resti dell'antico centro, che si riferiscono alle diverse fasi della sua storia: israelitica (palazzo reale di tipo assiro, detto Casa degli avori, e mura dell'acropoli del tipo fenicio a casematte), ellenistica (torri e fortificazioni), romana (mura, tempio di Augusto sull'acropoli, teatro, stadio, sculture), bizantina (chiesa di S. Giovanni) e dell'epoca delle crociate (altra chiesa di S. Giovanni).