Ricardo, David
IndiceBiografia
Economista inglese (Londra 1772-Gatcomb Park, Gloucestershire, 1823). Figlio di un facoltoso agente di cambio ebreo, di cui divenne collaboratore a soli 14 anni, dimostrò ben presto rare doti di uomo d'affari, doti che ancor meglio poté sfruttare quando, nel 1793, rotti i rapporti con il padre per avere sposato una quacchera, diede inizio a una indipendente attività di banchiere, accumulando con essa un'ingente fortuna. Ritiratosi dagli affari nel 1814, nel 1819 entrò in Parlamento come deputato whig. Cominciò a occuparsi di teoria economica in modo del tutto marginale nel 1799, dedicandovi progressivamente tutte le sue energie intellettuali fino a divenire, con la pubblicazione dei Principles of Political Economy and Taxation (1817; Principi dell'economia politica e delle imposte), il più significativo rappresentante della scuola classica.
Le opere
Nei Principi Ricardo affrontò in modo disorganico diverse problematiche già emerse dagli scritti di precedenti studiosi; risulta comunque centrale la teoria della distribuzione del prodotto e del valore. Facendo riferimento a un'economia agricola, egli accettò la divisione in classi della società tra proprietari terrieri, imprenditori e lavoratori. I primi non partecipano direttamente al processo produttivo, ma il diritto di proprietà sulle terre gli permette di ottenere una rendita per l'affitto agli imprenditori; questi ultimi organizzano la produzione, acquisendo la disponibilità di terra e beni capitali e assumendo lavoratori. Le terre disponibili tuttavia non sono tutte uguali: si inizierà a sottoporre a cultura le terre più fertili e solo un'espansione demografica potrebbe convincere gli imprenditori a chiedere in affitto terre via via meno fertili. Quando questo si verifica, i proprietari delle terre più fertili godranno di una rendita differenziale rispetto a quelli delle terre meno fertili, in funzione della produttività marginale della terra stessa. Per quanto riguarda i lavoratori, la loro remunerazione rimarrà, secondo Ricardo, al livello di sussistenza per il noto principio demografico secondo cui se il salario aumenta, si realizza nel tempo un aumento della popolazione che, determinando un aumento dell'offerta di lavoro, produce altresì una riduzione del salario stesso fino al livello di sussistenza. Il profitto degli imprenditori si determina in via residuale. Per quanto riguarda la teoria del valore, è fondamentale la cosiddetta teoria del valore-lavoro, ripresa da A. Smith, secondo cui il prezzo delle merci è dato dalla quantità di lavoro in esse incorporata. Va inoltre ricordato il contributo di Ricardo alla teoria del commercio internazionale mediante il principio dei costi comparati. Nell'ambito della controversia sulla questione della moneta cartacea e sulla condotta della Banca d'Inghilterra, Ricardo fu tenace assertore della teoria quantitativa (The High Price of Bullion, a Proof of the Deprecation of Bank Notes, 1810; L'alto prezzo dell'oro, prova del deprezzamento delle banconote). Scrisse altri saggi su temi economici: Essay on the Influence of a Low Price of Corn on the Profits of Stock (1815; Saggio sull'influenza del basso prezzo del grano sul profitto del capitale), Proposals of an Economical and Secure Currency (1816; Proposte per una moneta conveniente e sicura), Plan for the Establishment of a National Bank (1823; Piano per la creazione di una banca nazionale).