Provinciali, Le-
(Les Provinciales), titolo col quale si indica la raccolta di diciotto lettere scritte e stampate clandestinamente tra il 23 gennaio 1656 e il 24 marzo 1657 da B. Pascal che, sotto lo pseudonimo di Louis de Montalte, finge di indirizzarle a uno dei suoi amici di provincia. Furono raccolte in volume nel 1657 e immediatamente messe all'Indice, senza che questa misura ostacolasse l'immenso successo ottenuto dalle varie edizioni. L'intervento di Pascal in difesa degli amici giansenisti si era reso necessario dopo che i gesuiti, avvalendosi delle tesi del teologo spagnolo Molina, avevano ottenuto nel 1653 una condanna delle posizioni di Giansenio da parte del papa Innocenzo X. Due anni dopo, la negata assoluzione a un nobile giansenista aveva provocato la protesta di Arnauld alla Sorbona, da cui i religiosi di Port-Royal si aspettavano un'ulteriore condanna. Nelle prime quattro lettere Pascal pone il dibattito sul piano teologico, intorno ai problemi della “grazia sufficiente” e della “grazia attuale”, per ribadire la necessità di una morale intransigente; nelle sei lettere seguenti allarga il problema alla morale e ai costumi e attacca soprattutto la casistica che pretende di giudicare le azioni secondo le circostanze, abbandonando i principi evangelici e favorendo il lassismo morale; nelle ultime l'attacco si fa frontale e l'indignazione subentra all'ironia. La portata storica e filosofica delle Provinciali supera tuttavia le esigenze polemiche e teologiche per porre alcuni dei problemi fondamentali circa il destino dell'uomo e la vita morale. Né meno riconosciute sono le qualità letterarie dell'opera, che appartiene ai grandi classici del secolo.