Pissarro, Camille
Indicepittore francese (Saint Thomas, Antille, 1830-Parigi 1903). Fu uno dei rappresentanti più tipici e coerenti del movimento impressionista. Dalle Antille si trasferì in Francia, stabilendosi definitivamente a Parigi nel 1855, dopo un viaggio nel Venezuela. Frequentò l'École des Beaux-Arts e l'Académie Suisse, dove conobbe nel 1859 Monet e due anni più tardi Cézanne e Guillaumin. Ammiratore di Corot, ne ricevette preziosi consigli, leggibili nella prima produzione paesistica. Nel 1863 espose al famoso Salon des Refusés, diventando ben presto uno dei frequentatori abituali del Café Guerbois e subendo l'ascendenza di Manet. La sua pittura, all'inizio ancora cupa, con stridenti contrasti di luce e ombra, dal 1868 si modificò sensibilmente, facendosi più chiara e sfumata (La strada di Louveciennes; I castagni a Louveciennes, 1870, Parigi, Musée d'Orsay). All'epoca della guerra franco-prussiana (1870) Pissarro si rifugiò a Londra con Monet e qui fu profondamente colpito dai paesaggi di Constable e Turner e dagli acquerelli di Whistler. Al ritorno in Francia, ebbe una parte di primo piano nella maturazione del movimento impressionista e nel decennio fra il 1870 e il 1880 produsse le sue opere più felici, soprattutto paesaggi caratterizzati da impalpabili effetti atmosferici ma sempre sorretti da una struttura compositiva equilibrata e sicura (Il piccolo ponte, I tetti rossi, 1877, Parigi, Musée d'Orsay). Seppure con una maggiore tendenza alla semplificazione e sintetizzazione, la sua arte sostanzialmente non mutò negli anni delle esposizioni impressioniste: solo l'esigenza di una tecnica più rigorosa e sistematica lo indusse, sotto l'influsso del neoimpressionismo di Seurat, ad adottare il principio divisionista (Donna in un podere, 1887, Parigi, Musée d'Orsay), che abbandonò nel 1890 per tornare alla maniera precedente. In quegli anni si adoperò anche come difensore e diffusore dell'opera di giovani artisti quali Signac, Seurat e, soprattutto, Paul Gauguin, di cui fu il primo maestro. Nel 1893, dopo un viaggio a Londra, intraprese delle vere e proprie serie di paesaggi urbani, studiando le variazioni di un luogo alle differenti ore del giorno (Piazza del Théâtre Français, 1898, Musée de Reims; Il Pont Royal e il padiglione di Flora, 1903, Parigi, Musée du Petit Palais). Dipinse anche alcuni ritratti e lasciò una vasta produzione grafica comprendente più di duecento incisioni, acqueforti e litografie. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 8 pp 338-339" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 8 pp 338-339"
Camille Pissarro . Autoritratto (1903; Londra, Tate Gallery).
Londra, Tate Gallery
Camille Pissarro. Tetti rossi (1877; Parigi, Musée d'Orsay).
De Agostini Picture Library/G. Dagli Orti
J. Rewald, Lettres de Camille Pissarro à son fils Lucien (1893-1903), Parigi, 1950; Ch. Kunstler, Pissarro, villes et campagnes, Parigi, 1967; idem, Pissarro, Milano, 1972; J. Rewald, Pissarro, Milano, 1983.