Pónza
Indicecomune in provincia di Latina (89 km), 10 m s.m., 9,85 km², 3320 ab. (ponzesi), patrono: san Silverio (20 giugno).
Generalità
Cittadina situata sull'omonima isola, la più grande dell'arcipelago delle Isole Ponziane. Il comune comprende anche le isole di Palmarola, Zannone e Gavi. Insieme a Zannone l'isola rappresenta la parte insulare del Parco_Nazionale_del Circeo.
Storia
Costituita da rocce vulcaniche, con forma allungata e coste frastagliate, l'isola di Ponza è abitata fin dalla più remota antichità e fu forse colonia fenicia. Occupata quindi dai Volsci, nel 313 passò ai Romani. Sviluppatasi e arricchitasi nei secoli seguenti, in epoca imperiale fu spesso luogo di detenzione di illustri personalità: Tiberio vi confinò Nerone, figlio di Germanico, Caligola vi bandì le sorelle Livia e Agrippina e Domiziano vi rinchiuse la nipote Flavia Domitilla. Successivamente, nel 537, vi morì papa Silverio, imprigionatovi da Belisario. Al tempo del dominio bizantino fu più volte saccheggiata dai Saraceni. Passò poi alla Chiesa, agli Aragonesi e infine ad Alberico Carafa, ma nel sec. XVI, a causa degli attacchi dei corsari (nel 1533 fu devastata dal pirata Barbarossa), fu completamente abbandonata. Infeudata al duca di Parma Ottavio Farnese (1572), l'isola fu in seguito dei Borbone che cercarono di ripopolarla. Conquistata dai francesi alla fine del Settecento, venne ripresa dagli inglesi e, dopo la restaurazione, fu restituita ai Borbone. Nel 1857 vi sbarcò Carlo Pisacane, che, dopo aver liberato circa 300 detenuti, tentò l'insurrezione di Sapri. Vi furono confinate, durante il regime, molte personalità dell'antifascismo.
Arte
Del periodo romano restano le mura, le grotte di Pilato e i resti di alcune ville patrizie. La parrocchiale è neoclassica.