Ìschia (isola)

Indice

Generalità

isola (superficie 46,4 km²) del mar Tirreno, la maggiore delle Isole Partenopee, situata tra il golfo di Napoli e quello di Gaeta; è separata dalla terraferma da un braccio di mare che, per la presenza dell'isola di Procida, si articola nei due canali d'Ischia e di Procida. Caratterizzata da coste alte e rocciose, l'isola è prevalentemente montuosa e culmina a 788 m nel monte Epomeo; costituita in prevalenza da trachiti e da tufi, fa parte del distretto vulcanico dei Campi Flegrei. L'isola fu soggetta in passato a numerose e violente eruzioni, l'ultima delle quali risale al 1301, e a terremoti, tra cui quello disastroso del 1883, che distrusse Casamicciola Terme; numerose sono le manifestazioni del vulcanismo secondario, come le fumarole. Il clima mite (la temperatura media annua si aggira sui 17 ºC), la bellezza del paesaggio e le sorgenti termali hanno fatto dell'isola un frequentatissimo luogo di villeggiatura. Oltre al turismo, altre risorse economiche sono l'agricoltura (vite, olivo, agrumi), la pesca e l'artigianato. Amministrativamente l'isola è divisa nei sei comuni di Ischia, Barano d'Ischia, Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno e Serrara Fontana (provincia di Napoli). Regolari servizi di navigazione collegano Ischia con Napoli, Pozzuoli, Procida e Ventotene.

Archeologia

All'Età del Bronzo risale l'abitato sulla collina del Castiglione, con ceramica appenninica e, testimonianza degli scambi con il mondo egeo, frammenti di ceramica micenea (ca. 1425-1375 a. C.). Presso Lacco Ameno si trovava Pithecussa, la più antica colonia greca in Italia (prima metà del sec. VIII a. C.), che godette di notevole prosperità sino al sec. VII e fu abitata sino al sec. I a. C. Il materiale rinvenuto nella necropoli, conservato nel Museo Archeologico dell'Isola d'Ischia a Lacco Ameno, comprende, della prima fase di vita della città, ceramica locale (cratere tardogeometrico con la rappresentazione di un naufragio) e importata (coppa rodia con iscrizione), fibule in bronzo, oro e argento, scarabei egizi e sigilli orientali usati come amuleti. Ai sec. I-III risalgono alcuni rilievi votivi che si riferiscono alle sorgenti termali dell'isola.

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