Ormesson, Jean, cónte d'-
scrittore e giornalista francese (Parigi 1925). Nipote di Wladimir, ha avuto incarichi ministeriali e diplomatici, ha collaborato a vari quotidiani, fra cui Le Monde, e ha diretto (1974-77) Le Figaro. Nel 1973 è stato accolto all'Académie Française. Fra i suoi romanzi, spesso ricchi di spunti autobiografici, vi sono: Un amour pour rien (1960; Un amore inutile), Les illusions de la mer (1968; Le illusioni del mare), La gloire de l'Empire (1971; La gloria dell'Impero), Au plaisir de Dieu (1974; A Dio piacendo), Dieu, sa vie, son œuvre (1981; Dio, la vita, le opere), Mon dernier rêve sera pour vous (1982; Il mio ultimo pensiero sarà per voi)), Jean qui grogne et Jean qui rit (1984), Le bonheur à San Miniato (1987; La felicità di San Miniato), Garçon de quoi écrire (1990; Cameriere, carta e penna), Histoire du juif errant (1991; Storia dell'Ebreo errante). Continuando nella linea delle grandi opere cosmiche pubblica La douane de mer (1994; La dogana di mare), in cui il protagonista, morto a Venezia, incontra uno spirito venuto da un altro pianeta a cui cerca di spiegare il mondo. Un “romanzo aperto su tutto” è Presque rien sur presque tout (1996; Quasi nulla su quasi tutto), e un divertissement sono le avventure raccontate con brio e tono leggero in Casimir mène la grande vie (1997; Casimir fa la bella vita). Altre pubblicazioni: Voyez comme on danse (2001), Une fête en larmes (2005) e La création du monde (2007; La creazione del mondo).