Naum, Gellu
scrittore romeno (Bucarest 1915-2001). Debuttò nel 1936 con i poemi di Viandante incendiario: il volume – illustrato da Victor Brauner – rappresenta un momento importante nella storia del surrealismo romeno, che ha in Naum il suo esponente più significativo e coraggiosamente fedele. Nell'opera dello scrittore si incontrano tutti gli elementi tipici della poetica surrealista, dalla depoetizzazione iconoclasta alla ricerca dell'elemento onirico e della realtà che è al di là del reale, così da giungere a una visione della poesia come “spazio dell'unità dinamica dei contrari”. L'elemento che caratterizza la produzione di Naum è l'ironia, grazie alla quale può realizzare un autentico e personalissimo “burlesco onirico”. Dopo una fase in cui attenuò le sue posizioni poetiche (scrivendo fra l'altro meravigliosi libri per l'infanzia, come i due Libri di Apollodoro, 1959 e 1961), Naum riaffermò il suo credo surrealista a partire dal 1968 con Athanor, riattualizzandolo e rivitalizzandolo. Tra le sue opere si ricordano: L'albero-animale (1971), Padre mio affaticato (1972), L'altra parte (1980), La riva azzurra (1990).