Mondovì
Indicecomune in provincia di Cuneo (25 km), 395 m s.m., 87,26 km², 21.880 ab. (monregalesi), patrono: Natività di Maria Vergine (8 settembre).
Generalità
Cittadina estesa nella valle del torrente Ellero; sede comunale è Mondovì Breo. È costituita da una parte alta, detta Piazza (l'antico centro urbano), situata su un colle dominante la vallata, e da una parte bassa, comprendente il borgo di Breo, che svolge una funzione prevalentemente amministrativa, commerciale e industriale. È sede vescovile.
Storia
Fu fondata nel 1198 dagli abitanti di Vicoforte, Vasco e Carassone, che si stabilirono sul cosiddetto “Monte di Vico” per sfuggire al vescovo di Asti che li dominava. Quest'ultimo la conquistò con l'aiuto del marchese di Ceva nel Duecento, cacciandone gli abitanti (1213) e radendola al suolo. Solo nel 1232, con l'aiuto dei milanesi, Mondovì fu ricostruita. Fu occupata da Carlo I d'Angiò (1260), ma presto tornò al vescovo di Asti (1276). Da questi ebbe nel 1290 il riconoscimento di una certa autonomia comunale, assumendo, in virtù di questi privilegi, il nome di Monteregale, che diede origine all'attuale nome degli abitanti. Ritornata agli Angioini (1305-47), passò ai Visconti e ai marchesi di Monferrato. Nel 1388 Urbano VI la eresse a sede vescovile. Nel 1418 divenne dominio dei Savoia, ai quali rimase, salvo una breve parentesi francese (1537-59), fino al sec. XVIII. Nel sec. XVI attraversò un periodo di particolare splendore: fu sede dell'università piemontese (1560-66) ed ebbe il primato nell'attività di stampa in Piemonte. Il 22 aprile 1796, nei pressi di Mondovì, il generale Massena sconfisse gli austro-sardi e il 28 aprile, a Cherasco, fu firmata la tregua. Nel 1814 la cittadina tornò ai Savoia.
Arte
Mondovì offre pregevoli esempi di architettura civile e religiosa dei sec. XIV-XV. Mondovì Piazza, il borgo collinare più antico, trova il suo centro nella piazza Maggiore, circondata da edifici porticati dei sec. XV e XVI, costruiti in cotto e in pietra. L'abitato conserva l'antica torre medievale dei Bressani e alcune significative opere degli architetti di epoca barocca Francesco Gallo, monregalese (1672-1750), e Giovenale Boetto. Del primo sono la cattedrale di San Donato (1743-63), la chiesa della Misericordia (1708-17), l'ex Collegio dei Gesuiti (1713) e il Seminario; del secondo la chiesa di San Francesco Saverio o della Missione (seconda metà sec. XVII), con affreschi di Andrea Pozzo. Nella via a lui dedicata, poco oltre la Biblioteca Civica, si trova la casa natale di Giovanni Giolitti (1842-1928). A Mondovì Breo, nella zona pianeggiante, sono notevoli la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (del 1489 e rimaneggiata soprattutto nel sec. XVII), sormontata da un grande orologio con “il Moro” che batte le ore, e la chiesa di San Filippo (1737-56), ancora di Francesco Gallo.
Economia
La felice posizione lungo importanti vie di traffico e di comunicazione (strada e ferrovia Savona-Torino) ha contribuito alla crescita commerciale e industriale di Mondovì. Le attività manifatturiere, soprattutto tessili e ceramiche, vantano un'antica tradizione. Le industrie sono attive nei settori metalmeccanico, chimico, alimentare, lattiero-caseario, del legno e dei materiali da costruzione. Nella zona collinare l'agricoltura produce uva (dolcetto DOC) e frutta (pere, pesche e mele); in pianura, invece, vengono coltivati cereali e foraggi, che alimentano l'allevamento bovino. Rilevante è il turismo.
Curiosità
Nei primi giorni di novembre si tiene la manifestazione enogastronomica Peccati di gola, con presentazione e degustazione di prodotti tipici. La Fiera di Primavera, in aprile, comprende un'esposizione di macchinari agricoli e prodotti dell'artigianato regionale.