Memorial
organizzazione non governativa russa fondata nel 1987 da attivisti per i diritti umani, tra i quali il premio Nobel per la pace Andrei Sakharov e la matematica Svetlana Gannuskina. Nata con lo scopo di studiare e raccogliere le prove delle repressioni avvenute durante il regime sovietico, ha esteso il suo raggio d’azione alla Russia contemporanea, sostenendo gli attivisti e i semplici cittadini sottoposti a repressione dal regime di Vladimir Putin. Nel dicembre 2021 la corte suprema di Mosca ha decretato lo scioglimento dell’organizzazione: ricevendo sovvenzioni dall’estero, è infatti considerata ostile agli interessi del Paese; alcune attività di Memorial proseguono tuttavia all’estero. Nel 2022 è stata insignita del Premio Nobel per la pace insieme al dissidente bielorusso Ales Baliatski e all'organizzazione ucraina Center for Civil Liberties, perché «rappresentano la società civile nei loro paesi d'origine. Da molti anni promuovono il diritto di criticare il potere e di tutelare i diritti fondamentali dei cittadini. Hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l'abuso di potere. Insieme dimostrano l'importanza della società civile per la pace e la democrazia».