IRA

sigla di Irish Republican Army (Esercito repubblicano irlandese), organizzazione paramilitare nazionalista sorta nel 1920 allorché fu presentato (in febbraio) il Government of Ireland Act, divenuto legge esecutiva in dicembre. Fu sancita in tal modo la divisione dell'Irlanda, dal momento che l'Ulster (Irlanda del Nord), pur con larga autonomia, continuava a far parte della Gran Bretagna. Due anni dopo la spartizione dell'isola, l'IRA, come braccio militare del Sinn Fein, mosse all'attacco del regime moderato del nuovo Stato. La guerra civile durò fino alla metà del 1923 e si risolse con la sconfitta dei rivoltosi che andarono incontro a terribili rappresaglie. Dichiarata illegale nel 1939, l'IRA non cessò per questo di operare nella clandestinità e nel dicembre 1969 si spaccò in due correnti: una ufficiale guidata da Cathal Goulding, che optò per la lotta ideologica socialista, e l'altra, detta dei provisionals (da intendersi come linea temporanea), che scelse la rivolta armata per conseguire l'unione nazionale. Durante le gravi tensioni, sfociate in numerosi attentati, i provisionals organizzarono un governo e un Parlamento clandestini operanti nell'Ulster. Messa fuorilegge nel 1974 a seguito di una nuova recrudescenza del terrorismo, l'IRA, dopo una breve tregua delle ostilità, mise a segno una serie di attentati mortali sia nell'Ulster sia in Inghilterra (uccisione di lord Mountbatten, 1979). Nel 1979 una scissione nell'organizzazione portò alla creazione dell'Irish National Liberation Army, braccio oltranzista della lotta armata. Negli ultimi due decenni del sec. XX le iniziative degli indipendentisti nordirlandesi continuavano a condizionare la vita dell'Ulster e della stessa Gran Bretagna. Nei primi anni Novanta, si accentuava lo scontro diretto tra la componente cattolica e quella lealista protestante, provocando nel corso del 1993 oltre settanta vittime in entrambi i fronti. L'acuirsi del sanguinoso conflitto convinceva il primo ministro irlandese e quello britannico ad avviare un nuovo tentativo di soluzione politica che, in un primo tempo non sembrava influire sulle decisioni dell'IRA la quale intensificava la sua attività giungendo, nel marzo 1994, ad attuare un attacco contro l'areoporto londinese di Heathrow. Ma l'azione dimostrativa preludeva a una svolta politica dell'organizzazione armata dei repubblicani, i quali nel maggio dello stesso anno proclamavano una tregua unilaterale. Si creavano, in tal modo, le condizioni per l'avvio di contatti diretti tra il governo britannico e il Sinn Fein, braccio politico dell'IRA, per la definizione di una base di soluzione negoziale dell'annoso conflitto. La nuova fase si dimostrava foriera di importanti sviluppi e nell'agosto l'IRA annunciava ufficialmente la fine delle attività militari. A tale solenne dichiarazione seguiva, due mesi dopo, quella analoga dei più importanti gruppi armati protestanti che, pure, si erano inizialmente opposti al dialogo diretto tra il governo della corona e i repubblicani. Il clima decisamente più disteso favoriva la prosecuzione del dialogo tra indipendentisti e britannici anche grazie alla fattiva collaborazione del governo dell'Eire, tanto da permettere, nel febbraio del 1995, l'annuncio di un'ipotesi solutiva di cogestione anglo-irlandese dell'Ulster. Ipotesi che sembrava trovare la più autorevole conferma nella visita compiuta a Belfast il mese successivo dalla stessa regina Elisabetta II. D'altra parte la trattativa poteva giovarsi anche della particolare congiuntura rappresentata dal tentativo del premier britannico Major di recuperare, attraverso una credibile soluzione del conflitto nordirlandese, un prestigio e un consenso elettorale interno altrimenti compromessi. Ma la pregiudiziale della consegna delle armi da parte dell'IRA, posta a base della prosecuzione del dialogo diretto, determinava un brusco contraccolpo e il leader del Sinn Fein, che pure si era dimostrato favorevole, veniva apertamente sconfessato dall'organizzazione militare (dicembre 1995). Si trattava di una posizione che faceva incagliare inesorabilmente il processo di pacificazione e che veniva mantenuta nonostante il tentativo attuato dalla Commissione internazionale di proseguire la trattativa accantonando la questione del disarmo. Nel febbraio 1996 l'IRA annunciava ufficialmente la fine del cessate il fuoco, riprendendo subito dopo a colpire con i suoi attentati la capitale britannica. Dopo la vittoria laburista del maggio 1997, il Sinn Fein partecipava nuovamente ai negoziati in cambio di una rinuncia alla lotta armata da parte dell'IRA, firmata nel settembre 1997. Dopo 29 anni di guerra civile, 3248 morti e mesi di estenuante trattativa, finalmente il 10 aprile 1998 veniva sottoscritto a Belfast l'accordo di pace, poi approvato a larghissima maggioranza nel referendum del maggio successivo. L'intesa, raggiunta anche grazie alla mediazione statunitense, prevedeva la creazione di un'Assemblea di 108 membri, eletta con sistema proporzionale, per garantire una consistente delegazione alla minoranza cattolica. Tale Assemblea, nel febbraio 1999, approvava le nuove strutture di governo miste protestanti-cattoliche, governo che veniva varato nel dicembre dello stesso anno. Malgrado una recrudescenza della azioni armate dell'IRA, che nominava con ritardo un suo mediatore per stabilire le modalità del proprio disarmo, nel novembre del 1999 nasceva il primo governo nordirlandese biconfessionale, guidato dal leader protestante unionista David Trimble e nel quale entrava a far parte il Sinn Fein. La conseguente devoluzione da parte del governo inglese di consistenti poteri alla nuova amministrazione autonoma dell'Ulster veniva tuttavia revocata da Londra proprio a causa della mancata deposizione delle armi da parte dell'IRA, questione che continuava a dividere unionisti e repubblicani. Nel 2001 la situazione, già pericolosamente in stallo, veniva resa più grave dalla minaccia di Trimble di dimettersi, col risultato di provocare un ulteriore irrigidimento dell'IRA e, nel giugno, una gravissima sequela di scontri e di violenze a Belfast tra protestanti e cattolici. Dimessosi Trimble, nel luglio 2001, e minacciata dal governo di Londra la sospensione a tempo illimitato dell'Assemblea e dell'esecutivo, nell'ottobre dello stesso anno l'Esercito repubblicano irlandese decideva di consegnare le armi per salvare il processo di pace in corso. Nel luglio 2002, veniva emesso un comunicato in cui, per la prima volta, l'IRA si scusava per le centinaia di vittime civili di cui si era resa responsabile. Nel luglio 2005 l'organizzazione annunciava la fine della lotta armata e la decisione di smantellare il proprio arsenale. Due mesi dopo una commissione internazionale confermava l'avvenuto disarmo.

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