Baliatski, Ales
attivista e dissidente bielorusso (Vjartsilja 1962). Laureato in letteratura e poi studioso di letteratura bielorussa, partecipa nei primi anni Ottanta ad una serie di proteste contro il regime sovietico. Dopo essere stato tra i fondatori del Fronte popolare bielorusso e della Comunità cattolica bielorussa, nel 1996 dà vita al Centro per i diritti umani Viasna (Viasna Human Rights Centre), che fornisce assistenza finanziaria e legale ai prigionieri politici vittime della repressione del governo di Alexander Lukashenko. Vicepresidente della Federazione internazionale per i diritti umani (FIDH), ha ricevuto l'Homo homini Award e il Premio Per Anger per il suo impegno nella promozione dei diritti umani e della democrazia. Arrestato dalle autorità bielorusse per evasione fiscale nel 2011, è stato nuovamente incarcerato, con la stessa accusa, nel 2021: gli attivisti sostengono si tratti di false accuse motivate da scopi politici. Nel 2022 è stato insignito del Premio Nobel per la pace insieme all'organizzazione ucraina Center for Civil Liberties e all'organizzazione russa Memorial, perché «rappresentano la società civile nei loro paesi d'origine. Da molti anni promuovono il diritto di criticare il potere e di tutelare i diritti fondamentali dei cittadini. Hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l'abuso di potere. Insieme dimostrano l'importanza della società civile per la pace e la democrazia».