Maldive
Indice(Dhivehi Raajjeyge Jumhooriyyaa). Stato dell'Asia occidentale (298 km²). Capitale: Male. Popolazione: 336.224 ab. (stima 2013). Lingua: dhivehi (ufficiale), inglese. Religione: musulmani sunniti 100%. Unità monetaria: rufiyaa (100 laari). Indice di sviluppo umano: 0,698 (103° posto). Confini: Oceano Indiano. Membro di: Commonwealth, OCI, ONU e WTO.
Maldive. La costa dell'atollo Male.
De Agostini Picture Library/C. Rives
Maldive. Cartina geografica.
Maldive. La Grande Moschea del Venerdì presso la capitale Male.
De Agostini Picture Library/C. Rives
Maldive. Pesce lasciato essiccare al sole. La pesca rimane una delle attività di primaria importanza per l'economia del Paese.
De Agostini Picture Library/C. Rives
Generalità
Stato insulare dell'Oceano Indiano, formato da 1087 isole (di cui solo 220 abitate) raggruppate in 20 atolli, le Maldive si estendono per ben 50.000 km², nonostante la superficie delle terre emerse occupi meno di 300 km². Poste a 700 km dalla costa di Srī Lanka, da cui giunsero le genti indiane che per prime popolarono l'arcipelago, il Paese è stato punto di sosta per i mercanti arabi sulla rotta per l'Estremo Oriente, terreno fertile per la diffusione dell'Islam (a partire dal 1153 d. C.). nonché avamposto commerciale di Portogallo, Olanda e soprattutto Gran Bretagna, che per oltre ottant'anni ha esercitato sulle isole il suo predominio coloniale. Se tracce di questo passato si ritrovano sul territorio del Paese solo grazie alla testimonianza di qualche raro reperto architettonico, i segni della storia sono impressi in modo indelebile nella bandiera dello Stato, che richiama nel rosso dei contorni il sangue versato dal suo popolo durante le rivolte contro i dominatori, nel verde del rettangolo inscritto, l'aspirazione alla pace e alla prosperità, nel giallo della mezzaluna, il segno della fede islamica. L'incontro con la cultura occidentale non ha prodotto nel tempo stravolgimenti significativi nell'assetto tradizionale del Paese: solo negli ultimi trent'anni del Novecento, infatti, il Paese ha trovato nello sviluppo del turismo la chiave di volta per risollevare la sua debole struttura economica e avviare alcuni cambiamenti sociali. La crescita del turismo, non ha tuttavia ridotto la dipendenza delle Maldive dai Paesi stranieri, sia per quanto riguarda i beni primari, sia per quanto riguarda l'approvvigionamento delle strutture indispensabili alla vita dei resort di lusso sorti nelle isole. Per salvaguardare il debole ecosistema del territorio e dei suoi fondali (chiamati, non a torto, l'“acquario di Allāh”) e proteggere i costumi di vita tradizionali degli abitanti, lo Stato ha avviato dei piani di sviluppo governativi per il turismo imponendo un modello non invasivo. Questi provvedimenti hanno, nel contempo, inciso negativamente sulle potenzialità commerciali e la crescita imprenditoriale del Paese, il cui futuro sembra dunque connesso alla ricerca di una via di compromesso tra aspirazioni contrapposte: da un alto, la modernizzazione crescente, dall'altro, la conservazione di pratiche antiche, vincolate a una rigida interpretazione della tradizione musulmana.
Lo Stato
Protettorato britannico fino al raggiungimento dell'indipendenza (1965), dal 1968 le Maldive sono una Repubblica di tipo presidenziale. Capo dello Stato e contestualmente capo del governo è il presidente della Repubblica, eletto con mandato quinquennale dal Parlamento (Majlis) e confermato da un referendum nazionale. A lui spetta l'esercizio del potere esecutivo, con l'ausilio dei ministri (da lui nominati), responsabili nei confronti del Parlamento, cui è affidato invece il potere legislativo. Il sistema giudiziario si basa sulla legge islamica, anche se per alcune questioni legate all'ambito commerciale è previsto il riferimento alla Common Law britannica. La giurisdizione internazionale non è accolta. La giustizia viene amministrata attraverso un'Alta Corte. La difesa dello Stato non è organizzata secondo un vero e proprio sistema di forze armate. Sono presenti, tuttavia, alcuni corpi militari di difesa d'aria e di terra e una guardia costiera. Il servizio nei corpi militari può essere effettuato a partire dai 18 anni d'età. Per quanto riguarda il sistema dell'istruzione, nonostante nel Paese la scolarizzazione non sia obbligatoria, il tasso di analfabetismo è particolarmente basso (3% nel 2007). La scuola primaria inizia 6 anni e ha la durata di 5 anni. La scuola secondaria inizia a 11 anni e si conclude a 18; è articolata in due cicli, il primo di 5 anni e il secondo di 2 anni. Nel 1997 è stata aperta la prima università del Paese, che sta investendo molto per migliorare la qualità dell'istruzione, attraverso la formazione dei docenti (si veda per esempio, il Teacher Resource Centre) e l'introduzione di metodi di insegnamento basati anche su tecnologie innovative, nonché sull'introduzione delle connessioni a banda larga.
Territorio: geografia fisica e umana
Di origine corallina, le Maldive poggiano su una vasta piattaforma allungandosi da N a S per oltre 800 km tra l'Equatore e i 7º lat. N. Poste perciò in piena area equatoriale, hanno clima molto caldo-umido; ciò favorisce la presenza di formazioni forestali, in cui predominano palme da cocco e alberi del pane. Le piogge sono concentrate nella stagione tra maggio e agosto. La temperatura media annua è tra i 24 e i 30°C. § Assai alta è la densità della popolazione (1128 ab./km²) ma la distribuzione sul territorio non è omogenea poiché solo un quarto delle isole è abitata. La popolazione si accresce con un ritmo sostenuto, anche se notevolmente ridimensionato rispetto ai valori degli anni Novanta del XX sec. I maldiviani, che costituiscono la quasi totalità degli abitanti, sono di origine singalese, la stessa cioè della maggior parte degli abitanti dell'isola di Sri Lanka, dove, si ritiene, giunsero per successive ondate immigratorie delle genti provenienti dall'India settentrionale. Tappa delle rotte commerciali tra Mediterraneo e Oriente, le Maldive intrattennero relazioni con gli arabi, che costituiscono oggi una piccola minoranza. Più di un terzo degli abitanti risiede nella capitale, Male, cittadina linda e funzionale, nella quale si avverte una certa aspirazione a emulare l'urbanesimo occidentale, giunto con la dominazione britannica. Per il resto l'insediamento dominante è di tipo rurale, organizzato in piccoli villaggi costieri.
Territorio: ambiente
Le barriere coralline e i mari adiacenti alle isole ospitano diversi esemplari di fauna ittica. Tra le specie presenti, quelle a rischio di estinzione sono squali, tartarughe marine, molluschi giganti, coralli neri. Il riscaldamento globale e il conseguente aumento del livello del mare espongono le isole a rischio di inondazione e sono causa dell'alterazione della popolazione vegetale dei fondali stessi. Una delle conseguenze più macroscopiche imputabili all'alterazione delle temperature marine è stato il fenomeno dello “sbiancamento” dei coralli, registrato in occasione del passaggio di El Niňo, nel 1998. Tra la fine del Novecento e gli inizi del Duemila il governo ha introdotto delle misure per proteggere gli habitat e le specie minacciate, istituendo diverse aree marine protette, che sono anche siti di immersione.
Economia
Il turismo e la pesca costituiscono attualmente le risorse economiche fondamentali. Prima dello sviluppo del turismo, avviato intorno agli anni Settanta del Novecento, la pesca era il tradizionale mezzo di sussistenza. Con il raggiungimento dell'indipendenza le autorità hanno tentato di stabilire un programma volto a migliorare l'assetto socio-economico del Paese; tuttavia solo nel 1985 hanno preso avvio i Piani nazionali di sviluppo. Dopo una contrazione dovuta alla diminuzione del prezzo del tonno (una delle maggiori voci dell'esportazione), e al contemporaneo calo del flusso turistico determinato dal persistere di una congiuntura economica internazionale sfavorevole, a partire dal 1994 la politica economica del governo ha assunto nuove forme, congelando per esempio le assunzioni nel pubblico impiego (eccetto che per gli insegnanti e i medici) e alleggerendo la spesa pubblica. In concomitanza, la strategia di crescita, basata in misura prioritaria sui proventi dell'industria del tonno e sul turismo, ha fatto registrare un sensibile miglioramento. Gli effetti congiunti della ripresa di questi due settori e della manovra economica del governo hanno consentito di instaurare così un ciclo economico virtuoso, arrestato solo dieci anni più tardi, nel 2004, dalle conseguenze dello tsunami. Il disastro naturale ha duramente colpito il Paese e ha richiesto uno sforzo congiunto da parte delle autorità e degli organismi internazionali, che hanno pianificato la ricostruzione. Nel 2008 l'economia ha ripreso a crescere: il PIL registrato è stato di 1.259 ml $ USA, mentre il PIL pro capite è stato di 3.649 $ USA. Il settimo piano di sviluppo (2006-2010) intende affrontare la necessità di diversificare ulteriormente l'economia del Paese e di promuovere il settore privato. Le Maldive, per tradizione, hanno da sempre un'economia dipendente dal mare e dalla coltura della palma da cocco, dalla quale si ricavano olio, copra, fibre tessili; si coltivano inoltre su aree estremamente esigue frutta tropicale, ortaggi, miglio, batata, non sufficienti però al fabbisogno locale. La pesca grazie a un ammodernamento delle proprie strutture rimane attività di primaria importanza. I settori industriali (attività estrattive escluse) sono molti ridotti: poche sono le moderne imprese manifatturiere, attive soprattutto nell'inscatolamento dei prodotti ittici e nella lavorazione della noce di cocco. Accanto a queste attività principali sopravvivono caratteristiche forme di un artigianato che produce vasi laccati, ornamenti in corallo e conchiglie ecc.: esso peraltro ha trovato sostegno proprio nell'espansione della domanda turistica. L'industria turistica impiega buona parte della popolazione attiva e contribuisce praticamente a un terzo del PIL. Con il tempo il Paese si è dotato di programmi per il monitoraggio del settore, al fine di salvaguardare il patrimonio naturalistico, promuovendo un turismo “sostenibile”, i cui benefici possano raggiungere tutta la popolazione locale. Il settore finanziario è dominato dal sistema bancario e sono poche le istituzioni dedicate alla promozione di prodotti finanziari alternativi. Interessato da attività finanziarie offshore, il Paese, anche a seguito delle segnalazioni dell'OCSE, ha adottato norme anti-reciclaggio. Il commercio estero, fortemente deficitario, si svolge soprattutto con la Thailandia, alcuni Paesi dell'Unione Europea (Regno Unito e Francia in testa), l'isola di Sri Lanka e il Giappone, per quel che riguarda l'export, mentre l'import riguarda Singapore, Unione Europea, India, Malaysia. Le esportazioni sono quasi unicamente rappresentate dal pesce, mentre le importazioni consistono in un'ampia gamma di prodotti, tra cui il riso e altri generi alimentari, fino a comprendere combustibili, manufatti essenziali, macchinari e mezzi di trasporto. Unica forma di comunicazione fra le varie isole è la navigazione marittima, per lo più a vela; un aeroporto internazionale funziona a Hulule nei pressi della capitale.
Storia
Come altri arcipelaghi della zona, le Maldive vennero occupate forse già all'inizio del sec. I d. C. dai Singalesi, che vi introdussero la lingua malayālam e la religione buddhista. Scalo commerciale di una certa importanza e come tale forse parzialmente conosciute anche in Occidente, nel sec. XI accolsero la religione islamica. Una loro descrizione del sec. XIV ci viene lasciata dal viaggiatore-scrittore arabo Ibn Baṭṭūta. Sull'arcipelago regnava già allora la dinastia Didi, il cui ultimo sultano è stato deposto nel 1968. Dal sec. XVI al XVIII le isole caddero sotto il successivo protettorato di portoghesi, olandesi e inglesi (dal 1887). Questi ultimi stipularono vari trattati con le Maldive, tra cui fondamentale quello del 1948 per cui le isole ottenevano l'autogoverno, gli affari esteri venivano amministrati dalla Gran Bretagna che otteneva anche facilitazioni militari. Per controllare e proteggere le rotte da Gibilterra a Hong Kong, all'estremità meridionale delle Maldive (Gan) fu costruita una base militare inglese strategicamente importantissima. Nel 1960, in cambio dell'aiuto ottenuto per soffocare una rivolta, il sultano concesse alla Gran Bretagna ampie facilitazioni nell'atollo di Addu. Il 26 luglio 1965 le Maldive furono proclamate indipendenti, ricevendo l'immediato riconoscimento internazionale: la base militare di Gan rimaneva sotto il controllo inglese fino al 1976. Membro del Piano di Colombo dal 1963, il nuovo Stato è entrato a far parte delle Nazioni Unite nel 1965. Il referendum del 1968 ha sancito il passaggio da monarchia a repubblica. Nel 1975 il presidente della Repubblica Amir Ibrahim Nasir destituì il primo ministro Ahmed Zaki assumendone i poteri. Lo stesso anno la Gran Bretagna ritirò le sue forze dall'atollo di Addu. A Nasir succedeva (1978) Maumoon Abdul Gayoom, che veniva riconfermato dal 1983 al 1998. La leadership di Maumoon Abdul Gayoom, si era caratterizzata già negli anni Ottanta per una scelta di mantenimento dei caratteri fondamentali della cultura maldiviana che un troppo accentuato sviluppo del turismo avrebbe potuto compromettere. A questa linea, sostenuta da un largo consenso popolare, si opponevano le potenti famiglie egemoni nel settore turistico non del tutto estranee al tentativo golpista operato nel 1988 con lo sbarco di guerriglieri mercenari tamil. Il deciso intervento indiano, nell'occasione sostenuto anche dal concorso dello Sri Lanka e degli stessi Stati Uniti, consentiva al presidente di bloccare ogni ipotesi destabilizzante. Quella crisi finiva per rafforzare la posizione di Gayoom, intorno al quale continuava a crescere il consenso della società maldiviana, evidentemente soddisfatta dell'equilibrio mostrato dal capo dello Stato. A partire dagli anni Novanta si registrava da parte una cauta liberalizzazione della vita politica, dall'altra una pesante crisi economica. Nel 1998 viene approvata una nuova costituzione. Nel dicembre del 2004 alcune isole venivano raggiunte e allagate dal maremoto causato da un sisma avvenuto al largo dell'isola di Sumatra. Nel giugno 2005 il Parlamento votava all'unanimità l'introduzione del multipartitismo. Nel 2007 si svolgeva un referendum per scegliere tra sistema presidenziale e sistema parlamentare, nel quale il 61% degli elettori si esprimeva a favore del primo. Nel'ottobre del 2008 il capo dell'opposizione Mohamed 'Anni' Nasheed vinceva le elezioni presidenziali, interrrompendo la leadership di Gayoom in carica dal 1978. All'inizio del 2012 Nasheed denunciava di essersi dovuto dimettere con la forza, attribuendo al suo vice Mohamed Waheed Hassan le colpe di un golpe.
Cultura
I costumi sociali, religiosi e culturali maldiviani sono riconducibili alla medesima origine etnica della popolazione. È quindi l'area indiana ad aver esercitato il maggior influsso sulle isole dell'arcipelago, creando un sostrato culturale su cui sono andati a inserirsi l'Islam, a partire dal XII secolo, e la cultura occidentale dagli inizi del Novecento, prima con il dominio britannico e successivamente con l'ininterrotto flusso di turisti che qui soggiornano ogni anno. Di origine musulmana sono molte delle feste celebrate nel Paese, ma molto sentite anche il Giorno dell'Indipendenza (26 luglio) e il Giorno della Repubblica (11 novembre), dal forte impatto folcloristico, con parate, danze e musiche tradizionali. Le danze più caratteristiche sono il Bandiyaa Jehun, molto simile alle danze indiane, e il Bodu Beru di chiara derivazione dell'Africa orientale. Note peculiari della cultura locale sono la componente superstiziosa, che preesisteva e si è affiancata alla religione ufficiale e le pratiche della medicina tradizionale, di probabile origine cinese, assimilabile alla moderna fitoterapia. Tra le espressioni artistiche meritano un cenno le composizioni poetiche in stile raivaru, il più antico e melodico dei generi, e in stile bandhi. Tipici sono rimasti anche i vestiti (i cui tessuti sono pregiati e rinomati per composizione e fattura) di molta della popolazione, soprattutto nelle aree rurali e i principali costituenti dell'alimentazione: pesce, noci di cocco, miglio e frutti dell'albero del pane. Dove la tradizione più facilmente si è “corrotta” a beneficio di nuove tendenze e commistioni è nella capitale Male. Tuttavia, anche qui è possibile trovare tracce della vera anima maldiviana: nelle moschee, come la Hukuro Minsky, edificata nel 1656, nei mercati dell'artigianato locale (con variopinte esposizioni di pietre, monili, collane in corallo e madreperla), nel Museo Nazionale, che ospita i tesori del sultano e numerosi reperti archeologici. Una nota di colore è il record stabilito dalla Repubblica delle Maldive con l'apertura della prima ambasciata virtuale sul web, avvenuta nel maggio 2007, primato che può apparire insolito per una nazione formata da un arcipelago universalmente noto soprattutto per il sole, i coralli e le spiagge bianche.
Bibliografia
H. C. P. Bell, History, Archeology and Epigraphy of the Maldive Islands, Colombo, 1940; U. Phadnis, Maldives: Winds of Change in an Atoll State, Nuova Delhi, 1985; D. Biagi, R. Rescigno, Srī Lanka e Maldive, Milano, 1991.