Definizione

Sigla dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, la cui designazione ufficiale è Nazioni Unite (inglese United Nations). Organizzazione internazionale che, concepita durante la seconda guerra mondiale come sostitutiva della Società delle Nazioni, è impegnata, con molteplici compiti, a favorire il rispetto dei diritti umani e a mantenere la pace e la sicurezza, grazie alla cooperazione di tutti gli Stati membri. Il primo passo verso la costituzione dell'ONU si può ravvisare nella firma della Dichiarazione interalleata (Londra, 12 giugno 1941), con cui gli Stati firmatari si impegnavano a lavorare insieme con gli altri popoli liberi sia in tempo di guerra sia in tempo di pace. L'esigenza di istituire nuovamente un sistema internazionale di sicurezza collettiva, invece, trova espressione nella Carta Atlantica, redatta due mesi dopo, ai cui principi si rifacevano poi i rappresentanti di 26 Stati in guerra contro l'Asse (Germania, Italia e Giappone) nella Dichiarazione delle Nazioni Unite, firmata il 1º gennaio 1942, a Washington. Altri atti importanti per la costituzione delle Nazioni Unite furono le conferenze di Mosca (ottobre 1943) e di Teheran (dicembre 1943), dove i governi dell'Unione Sovietica, del Regno Unito, degli Stati Uniti e della Cina chiesero la rapida creazione di un'organizzazione internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza, e la Conferenza di Dumbarton Oaks, tenutasi a Washington, tra il settembre e l'ottobre 1944, in cui si definirono gli scopi, la struttura e il funzionamento dell'ONU. L'11 febbraio 1945, a seguito degli incontri di Yalta, in questa sede, il primo ministro Churchill, il presidente Roosevelt e il premier Stalin confermarono la loro volontà di istituire un'organizzazione internazionale delle Nazioni Unite. A questo proposito, dal 25 aprile al 26 giugno 1945, si riunì la Conferenza di San Francisco, a cui parteciparono 50 Stati membri (assente la Polonia), e vennero elaborati 111 articoli della Carta delle Nazioni Unite, testo costituzionale della nuova Organizzazione, ratificato il 24 ottobre 1945 dai cinque “Grandi” (Cina, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, URSS) e dagli altri Stati intervenuti alla Conferenza. La prima riunione dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione si tenne a Londra il 10 gennaio 1946 e alla presenza di 51 Stati (membri originari dell'Organizzazione) si procedette alla nomina del segretario generale e alla formazione degli altri organi. L'ONU, secondo quanto disposto dal suo Statuto, persegue le seguenti finalità: attuare il principio di uguaglianza nell'attribuzione dei diritti agli individui, enunciare e tutelare i diritti dell'uomo, vigilare che siano osservate le norme di diritto internazionale fondate sulla giustizia, promuovere il progresso sociale e l'incremento del tenore di vita e della libertà individuale, reprimere lo spirito di intolleranza e di aggressività, operare in comunione di sforzi per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, precludere l'uso della forza armata da parte degli Stati, salvo che nel comune interesse, stabilire istituzioni e procedimenti internazionali diretti a incrementare il progresso economico e sociale di tutti i popoli. Le Nazioni Unite non sono un governo mondiale e non legiferano, tuttavia formulano politiche appropriate su questioni d'interesse comune e forniscono i mezzi per aiutare a risolvere i conflitti internazionali, in alcuni casi anche con le proprie forze d'emergenza. I membri dell'ONU sono tutti Stati sovrani la cui richiesta di ammissione deve essere accolta, su proposta del Consiglio di Sicurezza, da almeno due terzi dei componenti l'Assemblea Generale. Ai 51 membri originari se sono via via aggiunti molti altri: dopo l'ingresso, nel 2002, della Svizzera e di Timor Est, nel 2006 del Montenegro, e nel 2011 Sudan del Sud, le Nazioni Unite comprendono 193 Paesi; non ne fanno parte la Città del Vaticano e la Palestina (che godono però dello lo status di osservatori permanenti rispettivamente dal 1964 e dal 2012) e Taiwan (estromesso nel 1971 per consentire l’accesso alla Repubblica Popolare Cinese).. Gli organi principali sono sei: l'Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza, il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC, Economic and Social Council), il Consiglio di Tutela, il Segretariato, tutti presso il quartiere generale di New York, e la Corte Internazionale di Giustizia, con sede all'Aia. La sede centrale dell'ONU è nella città di New York, mentre la sede europea è a Ginevra, tutti gli edifici però godono dell'extraterritorialità. Le lingue ufficiali dell'Organizzazione sono sei: arabo, cinese, francese, inglese, russo e spagnolo. Sono affiliate alle Nazioni Unite da particolari accordi oltre 30 istituti specializzati, fra i quali emergono per importanza l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), l'Organizzazione per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, il Fondo Monetario Internazionale, l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (ICAO), l'Organizzazione Meteorologica Mondiale, l'Unione Postale Universale, l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, l'Organizzazione Marittima (IMCO), l'Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI). Sono collegati all'ONU anche l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA), l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), cui nel 1981 fu assegnato il premio Nobel per la pace, il Fondo Internazionale delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF), la Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), l'Istituto delle Nazioni Unite per l'Addestramento e la Ricerca (UNITAR), l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO), il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Numerose sono state le conferenze internazionali svoltesi sotto gli auspici delle Nazioni Unite molte delle quali, aperte non soltanto ai rappresentanti diplomatici dei Paesi partecipanti, ma anche a delegazioni di esperti e a esponenti di numerose organizzazioni non governative, dalla prima metà degli anni Novanta hanno in qualche modo iniziato a concretizzare l'attenzione verso problemi di dimensione planetaria. Nel 2001, per l'impegno in favore della pace mondiale, l'ONU e il suo segretario generale in carica, Kofi Annan, sono stati insigniti del premio Nobel per la pace.

L'Assemblea Generale

È una specie di Parlamento delle nazioni, che si riunisce per esaminare i problemi mondiali più pressanti, costituito dalle delegazioni di tutti gli Stati membri, formate da non più di cinque rappresentanti, con voto unico. L'Assemblea ha una competenza generale: le decisioni sugli argomenti importanti, quali raccomandazioni sulle questioni relative alla pace e alla sicurezza internazionali, l'ammissione di nuovi membri, il bilancio dell'Organizzazione e per le operazioni per il mantenimento della pace, vengono prese con una maggioranza di 2/3, mentre le altre richiedono una maggioranza semplice. Si riunisce annualmente, nonché in sessioni speciali su richiesta del Consiglio di Sicurezza o di una maggioranza dei membri.

Il Consiglio di Sicurezza

Ha come responsabilità principale il mantenimento della pace e della sicurezza nazionale ed è costituito da 15 membri, di cui 5 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia) permanenti e 10 temporanei eletti, per un periodo di due anni e non immediatamente rieleggibili, da parte dell'Assemblea Generale. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza sono prese con voto favorevole di almeno 9 membri (escluse le parti in controversia), a eccezione delle votazioni relative alle questioni puramente procedurali, nessuna delibera può essere effettuata con voto negativo o veto di un membro permanente. Nel 1998, comunque, nonostante il voto contrario di Cina, Filippine, India, Israele, Srī Lanka, Stati Uniti e Turchia, è stato istituito il Tribunale penale internazionale, con sede all'Aia, che ha competenza su quattro delitti: genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra e aggressione. Le situazioni di tensione fra gli Stati suscettibili di degenerare in un conflitto armato possono essere segnalate al Consiglio di Sicurezza da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite; anche uno Stato non membro, purché accetti di seguire le procedure di soluzione pacifica stabilite dalla Carta, può ricorrere al Consiglio di Sicurezza perché si occupi di una controversia internazionale in cui sia coinvolto. L'intervento del Consiglio di Sicurezza può essere richiesto anche dall'Assemblea Generale e dal segretario generale, in presenza di una situazione pericolosa per la pace e la sicurezza internazionale: in tal caso, il presidente del Consiglio deve convocarlo sollecitamente. Constatata l'esistenza di una minaccia o di una violazione della pace o di un atto di aggressione, il Consiglio di Sicurezza in prima battuta tenta di risolvere la controversia pacificamente, avviando mediazioni per giungere a un accordo, oppure nei casi di conflitti cercando di ottenere un cessate il fuoco e inviando missioni per far rispettare la tregua e tenere separate le opposte fazioni. Inoltre, nel tentativo di dare maggiore forza alle sue decisioni, il Consiglio può imporre sanzioni economiche e ordinare embarghi sugli armamenti, raramente ha autorizzato gli Stati membri dell'ONU a impiegare tutti i mezzi necessari, comprese azioni militari collettive, per garantire che le sue disposizioni venissero rispettate. In questi casi, le Nazioni Unite costituiscono, con effettivi offerti da Stati membri, nuclei di forze armate, i cosiddetti Caschi blu, che operano sotto l'autorità del segretario generale e hanno il compito di fungere da “cuscinetto” fra le parti contendenti, o da garanti della sospensione degli atti bellici in situazioni di tregua d'arme o di armistizio, o da tutori dell'ordine pubblico in Paesi turbati da gravi crisi interne. Il Consiglio di Sicurezza, infine, formula le raccomandazioni all'Assemblea Generale relative alla candidatura del segretario generale e all'ammissione all'ONU di nuovi Stati membri.

Il Consiglio Economico

Sottoposto all'autorità dell'Assemblea Generale, coordina l'attività economica e sociale delle Nazioni Unite e delle sue istituzioni specializzate e stimola la cooperazione internazionale per lo sviluppo. Consta di 54 Stati membri eletti dall'Assemblea Generale con un mandato triennale. Si riunisce almeno due volte all'anno e prende le sue risoluzioni a maggioranza di membri presenti e votanti, ogni delegazione dispone di un voto. Ha istituito numerose Commissioni sussidiarie, che si incontrano regolarmente e riferiscono al Consiglio stesso. Questi organismi concentrano le proprie attenzioni su temi come: la popolazione, lo sviluppo sociale, i diritti dell'uomo, la condizione della donna, la prevenzione del crimine, la lotta alla droga e la protezione ambientale. Vi sono, inoltre, 5 commissioni regionali che promuovono lo sviluppo economico e le relazioni economiche per le seguenti aree: Europa, Africa, Asia, Estremo Oriente e America Latina e Caraibi. Il Consiglio Economico, infine, promuove studi e ricerche, elabora relazioni, progetti di convenzione su questioni economiche, sociali, culturali e formula raccomandazioni. Dal 1998 il Consiglio ha ampliato la sua sfera d'interesse, inserendo nelle proprie discussioni i temi umanitari.

Il Consiglio di Amministrazione Fiduciaria

Detto anche Consiglio di Tutela, costituito per fornire un controllo internazionale agli 11 territori sotto amministrazione fiduciaria di 7 Stati membri e per garantire tutte le misure necessarie alla preparazione della loro autonomia o indipendenza. Avendo ottenuto, nella prima metà degli anni Novanta, tutti i territori l'autonomia o l'indipendenza, incluso quello di Palau, affidato agli USA, il Consiglio ha concluso il suo compito e pertanto è composto soltanto dai 5 membri permanenti e ha modificato le sue norme procedurali per consentire solo riunioni occasionali.

Le Corti Internazionali

La Corte Internazionale di Giustizia è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite che delibera sulle controversie tra gli Stati, vera e propria continuazione della Corte Permanente di Giustizia Internazionale, che esplicava tale funzione in connessione con la Società delle Nazioni. A termini del suo Statuto – che è annesso e forma parte integrante della Carta delle Nazioni Unite –, la Corte consta di 15 giudici nominati a titolo personale (con voto distinto del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale) per 9 anni e rieleggibili, scelti fra persone di alta levatura morale e tra le più alte cariche giudiziarie nei rispettivi Paesi o per la competenza nel campo del diritto internazionale, in modo che la composizione della Corte rifletta le principali forme di civiltà e i principali sistemi giuridici del mondo. Se nessuna, o una sola delle parti contendenti ha un proprio cittadino fra i giudici della Corte, lo Stato non “rappresentato” può designare in aggiunta, per la trattazione della controversia che lo riguarda, un giudice ad hoc. La Corte decide, a maggioranza dei voti e in modo definitivo, con sentenza vincolante per le parti contendenti, in base alle norme di diritto internazionale, le controversie fra Stati che questi a essa concordemente sottopongano o si siano impegnati a sottoporre. Inoltre la Corte può rendere, secondo i medesimi criteri giuridici, pareri consultivi su richiesta dell'Assemblea Generale, del Consiglio di Sicurezza o di altri organi e istituti specializzati delle Nazioni Unite autorizzati dall'Assemblea Generale, su questioni che sorgano nell'ambito della rispettiva attività. Nell'eventualità che la parte soccombente non si conformi alla decisione della Corte, l'altra parte può ricorrere al Consiglio di Sicurezza perché provveda, con raccomandazioni o decisioni, a ottenere l'esecuzione della sentenza. § La Corte Penale Internazionale è stata creata nel luglio 1998 in base a un Trattato stipulato a Roma da 120 Stati: perché venisse effettivamente istituita è stata necessaria la ratifica di almeno 60 Paesi (fra cui l'Italia, ma non due potenze come gli Stati Uniti e la Russia, che non sono nemmeno fra gli Stati firmatari del Trattato). La Corte si è insediata il 1° luglio 2002 e ha il compito di portare in giudizio quegli individui che siano riconosciuti responsabili dei più gravi delitti internazionali (crimini di guerra o contro l'umanità, genocidio), compiuti a decorrere dalla sua data di insediamento. Si può essere processati dalla Corte Penale Internazionale solo nel caso in cui i tribunali nazionali non siano in grado di procedere autonomamente. Le pene previste sono: l'ergastolo (nei casi più gravi); detenzione fino a 30 anni; sanzioni pecuniarie; confisca dei beni. I 18 giudici (operativi a partire dal 2003) restano in carica per nove anni e sono eletti tra candidati degli Stati membri (non più di un giudice per Stato).

Il Segretariato

Organo burocratico che svolge il lavoro amministrativo delle Nazioni Unite, seguendo le direttive dell'Assemblea Generale, del Consiglio di Sicurezza e degli altri istituti. Alla sua guida è posto il segretario generale, che nomina il personale aggiuntivo necessario, si occupa della guida amministrativa generale, ha funzioni politico-diplomatiche e richiama l'attenzione del Consiglio di Sicurezza su qualunque questione che possa minacciare la pace e la sicurezza internazionale. Il segretario generale, inoltre, può essere investito di compiti particolari dagli altri organi principali, ai cui lavori (tranne quelli della Corte) partecipa in persona o tramite delegati. Il segretario generale è nominato dall'Assemblea Generale, su proposta del Consiglio di Sicurezza, per un periodo prefissato: la carica è stata occupata, dal 1946 al 1952, dal norvegese Trygve Lie, seguito dallo svedese Dag Hammarskjöld, morto nel 1961 in un incidente aereo in Africa, dal 1961 al 1971 dal birmano S. U Thant, dal 1972 al 1981 dall'austriaco Kurt Waldheim, dal 1982 al 1992 dal peruviano Javier Pérez de Cuéllar al quale è succeduto l'egiziano Boutros Boutros Ghali, dal 1996 dal ghanense Kofi Annan (premiato, contestualmente all'ONU con il Nobel per la pace nel 2001), dal 2007 dal sud coreano Ban Ki-moon, dal 2017 dal portoghese António Guterres, riconfermato nel giugno 2021 per un secondo mandato. Il Segretariato è suddiviso in numerosi dipartimenti e uffici, le cui sedi operative comprendono il quartiere generale di New York e gli uffici di Ginevra, Vienna e Nairobi. Il segretario generale e i funzionari godono dei privilegi e delle immunità necessari per l'espletamento dei loro compiti, secondo regole precisate in apposite convenzioni concluse dall'Organizzazione (in primis con gli Stati Uniti). Alla soluzione di vertenze fra l'ONU e i suoi funzionari e impiegati provvede un suo apposito organo giurisdizionale, il Tribunale amministrativo delle Nazioni Unite.

 

Bibliografia

O. Lissitzyn, The International Court of Justice, New York, 1951; G. M. Ubertazzi, Contributo alla teoria della conciliazione delle controversie internazionali davanti al Consiglio di Sicurezza, Milano, 1958; W. R. Sharp, The United Nations Economic and Social Council, New York-Londra, 1969; M. Udina, L'Organizzazione delle Nazioni Unite, Padova, 1973; V. Torretta (a cura di), Le Nazioni Unite del 2000, Bari, 1991; A Polsi, Storia dell’Onu, Laterza, Bari, 2006; T. Lombardi. Le Nazioni Unite (Onu) e gli istituti specializzati, Simone, 2008.

 

L’azione dell’Onu

L’azione dell’Onu a favore del mantenimento della pace è stata, all’epoca della Guerra fredda, poco incisiva a causa della contrapposizione a livello globale di Stati capitalisti e Stati socialisti che hanno faticato a mettere da parte le proprie divergenze ideologiche per dare vita a una volontà comune. Questa difficoltà nel realizzare una reale comunione di intenti ha anche impedito la formazione di una forza militare permanente dell’Onu. L’unico intervento armato autorizzato dagli Stati membri è avvenuto nel 1950 per respingere l’aggressione sferrata dalla Corea del Nord contro la Corea del Sud.
Dopo il crollo, avvenuto tra il 1989 e il 1991, dei regimi comunisti dell’Europa orientale e soprattutto dell’Unione Sovietica, gli equilibri all’interno dell’Onu sono mutati, se non altro perché era venuta meno una della due superpotenze che avevano fino ad allora imposto al mondo un assetto bipolare. Questa nuova situazione aumentò le possibilità del Consiglio di Sicurezza di intervenire concretamente in alcuni scenari bellici. A questo riguardo si possono ricordare gli interventi nel 1991 in Kuwait per respingere l’invasione irachena; nel 1992 in Iugoslavia per risolvere la crisi esplosa in seguito alla dissoluzione della Repubblica federale popolare; nel 2001 in Afghanistan per contrastare il terrorismo internazionale; nel 2011 in Libia per porre fine alle ripetute violazioni dei diritti umani. Occorre inoltre ricordare l’importanza dell’invio da parte dell’Onu di consistenti forze di pace in Stati attraversati da profonde crisi interne.
Più incisiva è stata l’azione dell’Onu nell’ambito della promozione dello sviluppo economico e sociale, favorendo il processo di decolonizzazione e affermando nuovi principi che avrebbero dovuto regolare i rapporti economici tra gli Stati, offrendo anche assistenza tecnica e finanziaria agli Stati più arretrati (soprattuto in Africa, Asia e America Latina) al fine di ridimensionare il divario economico tra Paesi ricchi e Paesi con economie povere.
Notevole è stato anche l’impegno dell’Onu nella difesa dei diritti umani, da un lato emanando importanti atti normativi (quali la Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo nel 1948; la Convenzione contro il genocidio nel 1948; la Dichiarazione e Convenzione contro la discriminazione razziale nel 1965; il Patto internazionale sui diritti civili e politici e quello sui diritti economici, sociali e culturali nel 1966; la Convenzione contro l’apartheid nel 1973; la Dichiarazione e Convenzione contro la tortura nel 1984; la Moratoria universale contro la pena di morte nel 2007) dall’altro denunciando pubblicamente gli Stati che commettevano gravi violazioni.
A partire dagli anni Novanta del XX secolo l’Onu si è impegnato notevolmente anche nella lotta al cambiamento climatico. Il primo passo in questo senso è stato la firma nel 1992 della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, noto anche come Accordi di Rio. Il trattato, legalmente non vincolante, è stato seguito da alcuni “protocolli” che ponevano invece limiti obbligatori alle emissioni di gas serra. Tra questi ricordiamo il Protocollo di Kyoto firmato nel 1997 ed entrato in vigore nel 2005, la cui efficacia è stata però inficiata dalla mancata ratifica da parte dei due maggiori inquinatori, Stati Uniti e Cina. Un importante risultato è stato raggiunto invece in occasione della Conferenza di Parigi del 2015, che ha visto l’adozione di un accordo vincolante, siglato anche Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese, che impegna gli Stati a limitare a meno di 2 gradi l’aumento della temperatura globale rispetto all’era preindustriale.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora